Che il tema dei rifiuti rappresenti una criticità per la Maremma è cosa nota. Basti pensare al fatto che, nonostante la provincia di Grosseto sia un vero e proprio polmone verde per l’intera regione e venga riconosciuto come un territorio dal punto di vista paesaggistico e naturalistico di grande pregio, in tutta la zona i risultati in fatto di raccolta differenziata dei rifiuti continuano ad essere deludenti.
E se la Maremma in ambito turistico, agricolo e in riferimento allo sviluppo economico vuole puntare sulla sostenibilità, è strategicamente fondamentale che riesca a raggiungere risultati significativi anche nell’ambito della raccolta differenziata, essendo essa un elemento cruciale capace di mettere in rete l’impegno degli enti locali, le virtù civiche e la sensibilità dei cittadini nei confronti dei temi ambientali.
“La problematica legata allo smaltimento dei rifiuti – ha dichiarato Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente – costituisce una priorità a livello planetario. La quantità di plastica che si accumula sulle nostre spiagge è un campanello di allarme importante che ci deve fare capire che è quanto mai prioritario guardare con decisione verso la chiusura del ciclo dei rifiuti e il riutilizzo delle materie seconde“.
“Stando agli ultimi dati e nonostante le numerose azioni messe in campo – ha proseguito Gentili –, i Comuni della provincia di Grosseto continuano ad essere tra i meno ‘ricicloni’ della Toscana. Per fortuna, però, qualche luce si è accesa. Il Comune di Roccastrada, ad esempio, con l’importante traguardo raggiunto nella raccolta differenziata porta a porta dimostra che i risultati positivi sono alla portata di tutti. Il balzo in avanti registrato a Roccastrada è stato a dir poco rilevante: il Comune è passato dal 40,27% al 62,60%. Il Comune di Roccastrada ha affiancato al porta a porta una forte campagna di sensibilizzazione e informazione dei cittadini ed ha stimolato il raggiungimento di buoni risultati anche attraverso un percorso specifico dedicato alle eco-sagre, valorizzando fortemente l’organizzazione di eventi sostenibili e a basso impatto ambientale, eliminando la plastica e potenziando la raccolta differenziata. Tra i risultati positivi della Maremma non possiamo non menzionare anche il Comune di Magliano, che ha raggiunto il 69,33%, il Comune di Castell’Azzara con il 48,12%, il Comune di Follonica con il 46,47%, il Comune di Scarlino con il 51,35%, il Comune di Montieri che passa dal 40,27% al 62,60%. Guardando oltre provincia, città come Prato che ha superato quota 70% e Lucca vicina all’80% lasciano ben sperare per il futuro”.
Dall’associazione non manca, però, qualche nota critica: “In alcuni Comuni – ha fatto presente Gentili – la percentuale si è addirittura abbassata. E tra questi c’è anche il capoluogo di provincia, in cui la raccolta differenziata è scesa dal 35,76% al 34,82%. Pur essendo vero che i criteri di calcolo della differenziata per il 2017 hanno le maglie ancora più strette rispetto al 2016 e nonostante sia innegabile l’impegno dell’amministrazione per incrementare la raccolta differenziata, occorre che tale tema diventi ancor di più una priorità“.
“Serve senza alcun dubbio una svolta – ha concluso Gentili –, oltre che un impegno sempre più forte e capillare da parte di tutte le amministrazioni locali della provincia di Grosseto per segnare in modo marcato il cambio di rotta e far uscire la Maremma dalla coda delle classifiche relative alla raccolta differenziata. Per questo, è necessario incrementare l’adozione di sistemi per la raccolta differenziata spinta e adottare una serie di misure che riducano fortemente l’usa e getta e l’utilizzo della plastica. Penso, ad esempio, all’adozione di delibere che contrastino l’utilizzo di stoviglie usa e getta, alle regole per rendere le sagre e gli eventi sempre più sostenibili, ma anche alla realizzazione di campagne mirate a sensibilizzare e coinvolgere i cittadini in questa discussione che riguarda tutti da vicino. La raccolta differenziata deve diventare, quindi, una priorità per ognuno di noi. Ciò a maggior ragione se il nostro ha l’ambizione di essere un territorio capace di puntare sulla sostenibilità ambientale anche come leva di sviluppo”.