L’associazione tartAmare, alla quale recentemente il Ministero dell’Ambiente ha rilasciato l’autorizzazione in deroga al DPR 357/97, al fine di monitorare le spiagge per la ricerca e tutela dei nidi di tartarughe marine e per l’eventuale assistenza alla schiusa e manipolazione dei piccoli nati, ha avviato, in questi giorni, il progetto di Alternanza Scuola/Lavoro con alcuni studenti del Liceo Classico e del Liceo Scientifico.
Da questa mattina, all’alba, in piccoli gruppi, da Follonica a Bocca d’Ombrone ragazzi e volontari, cammineranno, attenti, sulle spiagge, alla ricerca dei segnali caratteristici del passaggio delle tartarughe che sceglieranno la Maremma per nidificare.
Negli ultimi anni e fino a questa estate il ritrovamento di nidi è stato un evento puramente casuale. Quest’anno, già preventivamente organizzato, il programma di pattugliamento delle spiagge alla ricerca delle tracce di tartaruga è iniziato il 3 luglio con una giornata di formazione presso i locali concessi dal Comune di Grosseto a tartAmare per la realizzazione del Centro per la conservazione delle tartarughe marine in Via Bramante 83 a Marina di Grosseto, alla quale hanno partecipato studenti e volontari per essere preparati a riconoscere, interpretare e gestire tali tracce.
Oltre la presenza degli studenti interessati e dei loro professori referenti, hanno aderito alcune insegnanti della scuola primaria di Via Giotto, un gruppo di volontari Legambiente Toscana, l’Associazione Nazionale Forestali In Congedo, la Capitaneria di Porto e privati cittadini appassionati di ambiente.
L’uscita dal mare della maestosa tartaruga, il suo passaggio sulla sabbia, la scelta del punto più idoneo, l’attenta preparazione del terreno per la deposizione delle uova, la copertura scrupolosa del nido e il lento ritorno verso il mare, queste le fasi che mamma tartaruga compie e che lasciano una traccia che le sentinelle della spiaggia dovranno identificare.
Il compito non termina qui naturalmente, oltre a proteggere ciò che mamma tartaruga ci lascia in consegna, cioè le uova e i piccoli affidate alla sensibilità di chi avrà cura di loro, queste sentinelle si occuperanno contestualmente di effettuare una pulizia manuale delle spiagge che monitorano rimuovendo rifiuti e plastiche. Questo il valore aggiunto del progetto che i Comuni interessati (Scarlino, Follonica, Castiglione della Pescaia e Grosseto) hanno molto apprezzato.
“Questo è un modo per proteggere la spiaggia a 360° – spiega la Luana Papetti, referente scientifico del progetto – migliorandone anche la qualità e la fruizione, a tutto vantaggio, non solo delle tartarughe marine, ma anche degli operatori balneari e dei Comuni stessi per sfatare eventuali pregiudizi o l’idea che chi vuole proteggere i siti di nidificazione della fauna selvatica possa danneggiare in qualche modo il loro giro d’affari.
Ecco allora che i ragazzi e i volontari divisi in gruppi percorreranno qualche chilometro impegnati in queste attività di ricerca orme, sensibilizzazione e pulizia della spiaggia. Se ci sarà l’avvistamento, tartAmare avvierà i protocolli ministeriali per la protezione del nido e la buona riuscita della schiusa, accompagnando con tutte le cautele la conquista delle onde da parte dei piccoli tartarughini. Questa magia, di solito, avviene nella notte o alle prime luci dell’alba”.
Un luglio di lavoro, dunque per i volontari di tartAmare. Negli stabilimenti che aderiranno, sarà possibile sensibilizzare i turisti al rispetto del mare, della spiaggia e alla conoscenza della vita di questo meraviglioso animale che dai tempi dei dinosauri nuota ancora negli oceani, avvicinandosi sempre più spesso alle coste tirreniche, dimostrando che ama il nostro mare.
Nelle strutture balneari e ricettive gli studenti, guidati dal Team di tartAmare condurranno attività di laboratorio per i più piccoli e distribuzione di materiale informativo.
L’appuntamento, per chi si volesse aggiungere come volontario è presso il Centro per la Conservazione Tartarughe Marine in via Bramante 83 o telefonando ai numeri 3384876614 – 3463536324