“L’unica soluzione relativa al corridoio tirrenico rimane la messa in sicurezza e l’adeguamento dell’Aurelia. Le proposte presentate dalla Sat durante la conferenza dei servizi non sono accettabili“.
Legambiente invita caldamente i sindaci di Grosseto, Magliano in Toscana, Orbetello e Capalbio a tenere fede al fronte unitario e compatto che si è manifestato domenica scorsa con la manifestazione ad Orbetello, oltretutto partecipatissima da cittadini, associazioni e comitati.
“Le proposte aggiuntive presentate da Sat nel corso dell’ultima conferenza dei servizi non sono assolutamente accettabili – ha spiegato Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente – perché le forti criticità della proposta rimangono tutte: dal pedaggio salatissimo alle complanari strette ed inadeguate, oltre alle problematiche sul rischio idrogeologico, l’impatto ambientale negativo sul parco e le aree più sensibili. Inoltre, è assurdo che non sia stata fatta alcuna comparazione con la possibilità di messa in sicurezza dell’Aurelia, che a nostro avviso rimane la soluzione più economica, meno impattante e adatta alle esigenze del territorio. Chiediamo alla Regione Toscana e al presidente Rossi di rivedere la propria posizione trasformando la strada pubblica Aurelia in una superstrada senza pedaggio, invece di continuare a supportare un progetto autostradale fortemente problematico che non è più accettato dal territorio”.
Legambiente chiede anche ai sindaci dell’area nord della Maremma, alle categorie produttive degli agricoltori, esercenti, artigiani e albergatori, di sostenere questa ipotesi dando un’idea unitaria del territorio e chiedendo una soluzione trasportistica e stradale che rispetti maggiormente lo sviluppo basato su agricoltura, turismo e tutela dei beni ambientali.
“Occorre mettere le basi per la realizzazione di un progetto di messa in sicurezza dell’Aurelia che, diviso in lotti diversi e partendo dai tratti più pericolosi a due corsie e dall’eliminazione degli ingressi a raso, restituisca dignità al corridoio tirrenico, adeguandolo e trasformandolo in un’arteria sicura e moderna – spiega Legambiente -. Chiediamo a tal proposito al Ministero delle infrastrutture di finanziare un primo stralcio legato all’apertura dei cantieri per la messa in sicurezza dell’Aurelia, che continua a essere una delle strade più pericolose d’Italia, in termini d’incidentalità, e che non può essere abbondonata nello stato in cui versa ormai da molti anni“.