Oggi, Arenella è tornata in mare, dopo aver ricevuto, tutte le cure di cui aveva bisogno presso il Centro Tartanet di Talamone, dove è stata ospite dal 25 settembre scorso.
Alla liberazione della piccola tartaruga marina erano presenti oltre alla veterinaria del Centro Tartanet di Talamone Chiara Caruso, anche Sergio Ventrella e Letizia Marsili dell’Osservatorio Toscano Biodiversità; Chiara Veltroni, assessore ai servizi educativi, pari opportunità, politiche giovanili, partecipazione e territorio; la Guardia Costiera, la Polizia Nautica; il sindaco di Capalbio Luigi Bellumori; Barbara Duchi, consigliere del Parco della Maremma; il direttore Enrico Giunta e la presidente Lucia Venturi.
“È una grande soddisfazione aver reso al mare una tartaruga che è stata ospite del nostro Centro di primo soccorso di Talamone, con la speranza che torni un giorno a nidificare lungo le nostre coste.– Afferma Lucia Venturi, Presidente del Parco della Maremma– La salvaguardia delle tartarughe Caretta caretta è un impegno importante per la tutela della biodiversità che è uno degli obiettivi del Parco”.
“La tartaruga marina è una specie di grande importanza per la tutela della biodiversità a livello internazionale. Siamo molto felici – ha spiegato Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente – che abbia nidificato in questi ultimi anni qua in Maremma: l’area più a nord del Mediterraneo in cui la Caretta caretta ha nidificato. Il Parco della Maremma, con il Centro recupero acquatico di Talamone, rappresenta un presidio significativo per la protezione delle tartarughe marine che, dopo un periodo di cure, vengono reintrodotte in mare. In questo caso la tartaruga Arenella, rilasciata oggi nel Parco, era stata salvata anche dalle microplastiche che si trovano in mare. E proprio su quest’ultimo punto Legambiente sta portando avanti l’indagine Beach litter per monitorare i rifiuti in mare e cercare di ridurli”.