Si è tenuta questa mattina ad Alberese una conferenza per celebrare il ritorno del falco pescatore in Maremma, con tutti i protagonisti di un progetto nato dieci anni fa e che ha portato alla reintroduzione del falco pescatore in maremma.
Nel 2011, infatti, una coppia di falchi pescatori ha nidificato nel Parco della Maremma ed oggi sono tre le coppie di falchi – uniche in Italia – che nidificano nel nostro territorio: uno nel Parco della Maremma e due nella Diaccia Botrona.
“Ancora una volta la Maremma Toscana e il Parco regionale della Maremma – ha spiegato Angelo Gentili, responsabile nazionale Legambiente Turismo – è apripista in Italia di progetti di conservazione e tutela della biodiversità, come dimostrano i risultati del progetto Falco pescatore. Non solo, grazie a questo progetto si è avuta una seconda nidificazione spontanea, sempre in Maremma nella Diaccia Botrona, a sottolineare ancora di più quanto questa nostra terra sia particolarmente pregiata. Siamo ancora di più orgogliosi di aver contribuito 10 anni fa al nascere di questa virtuosa esperienza favorendo i primi incontri tra il Parco della Maremma e il Parco di Corsica, nell’ambito di un gemellaggio tra Festambiente e il festival corso Festiventu. Oggi la nidificazione del falco pescatore in Maremma è una realtà e gli interessanti studi presentati proprio in occasione di questo decennale dimostrano come dal Parco regionale della Maremma sia partita un’esperienza così virtuosa da superare i confini nazionali. Ci tengo a ricordare con moltissima stima il presidente del Parco regionale corso Jean Luc Chiappini, barbaramente ucciso dalla malavita organizzata tre anni fa”.
“Un progetto importante per la conservazione della biodiversità ed una storia di successo per tutta la Maremma – ha dichiarato Lucia Venturi, presidente del Parco della Maremma –. E proprio per festeggiare i dieci anni dall’inizio di questa avventura, abbiamo voluto organizzare questa conferenza con tutti i protagonisti di questo progetto, che oggi si estende, oltre al Parco della Maremma, anche al Parco dell’Arcipelago Toscano, alla Sardegna e alla Corsica, con l’obiettivo di creare una popolazione stabile di falchi pescatori in quest’area del Mediterraneo“.
Durante la conferenza, si sono succeduti gli interventi dei principali protagonisti di questo progetto: Giampiero Sammuri, presidente di Pnat e Federparchi, Andrea Sforzi, direttore del Museo di storia naturale della Maremma e coordinatore scientifico del progetto, Flavio Monti, del Centre d’ecologie functionnelle et evolutive, Alessandro Troisi, Illustratore naturalista, Angelo Gentili, presidente del circolo di Festambiente.