Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta alle forze politiche della città di Grosseto da parte di Andrea Marciani per il Comitato beni Comuni; Angelo Properzi e Mario Ferroni per WWF; Michele Scola per ItaliaNostra, Roberto Barocci per il Forum Ambientalista:
“Da giovedì 28 aprile scorso, da quando il sindaco di Grosseto ha emanato un’ordinanza con il divieto di balneazione per la presenza di batteri fecali fuori norma nelle acque di mare a sud della foce del canale San Rocco, è calato un silenzio imbarazzante e nessuno dei candidati a Sindaco, che nei giorni precedenti si erano affrettati a rilasciare dichiarazioni di propaganda elettorale in solidarietà agli operatori turistici o facendo il bagno in quelle acque per tranquillizzare, propone soluzioni durevoli al problema – si legge nella lettera – .
Noi riteniamo che la difesa delle matrici ambientali, acqua, aria e suolo sia non solo una necessità per tutelare la salute collettiva, bene supremo, ma anche la migliore garanzia per tutti gli operatori turistici che fondano le loro legittime aspettative sulla permanenza delle risorse paesaggistiche, culturali e ambientali del nostro territorio e pensiamo che anche loro abbiano bisogno di certezze per i loro investimenti e non abbiano bisogno di una gestione amministrativa delle emergenze approssimata e negligente, come è quella che fa registrare un divieto di balneazione per la presenza fuori norma dei batteri fecali.
I dati analitici registrati in questi giorni sono del tutto simili a quelli registrati in occasione dell’allagamento di Marina dell’agosto 2015, quando la fuoriuscita dei liquami dal sistema fognario si scaricarono in mare, inquinandolo per diversi giorni. Eppure nel mese di aprile scorso non si sono avuti fenomeni di piogge intense, tali da giustificare le fuoruscite di liquami dal sistema fognario, sia nella città di Grosseto (vedi il fosso Beveraggio indecorosamente lasciato senza interventi da anni), che di Marina – prosegue la lettera.
Cosa potrebbe succedere se un fenomeno simile a quello attuale si ripetesse in piena stagione estiva?
Pertanto la questione è sicuramente preoccupante e rimane insoluto il problema della periodica documentata presenza di inquinanti di vario genere portati al porto e al mare dal Canale San Rocco. Non possiamo saper quale oggi sia la causa dell’inquinamento in atto, se scarichi abusivi o solo episodi di cattivo funzionamento degli impianti di depurazione, o se concorre anche il fiume Ombrone, ma alcune proposte ci sembrano doverose.
Si deve procedere con urgenza a monitoraggi analitici, con dati pubblici sulle acque e sui sedimenti di tutto il corso del Canale San Rocco e del fiume Ombrone fino al livello dei possibili scarichi della città di Grosseto. I valori delle concentrazioni di vari possibili inquinanti consentono di individuare o segnalare le possibili fonti da mettere sotto stretto controllo, senza accordi poco trasparenti per risolvere il periodico necessario dragaggio del Canale San Rocco, previsto e documentato fin dalla presentazione del progetto di costruzione del porto di Marina”.