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Referendum: ultimo appello di Legambiente a votare sì

di Redazione
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“Ci sono almeno 10 buoni motivi – spiega Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambienteper andare a votare sì al referendum del 17 aprile. Dobbiamo raggiungere il quorum (il 50% + 1 degli aventi diritto) e dire sì all’unico futuro che l’Italia merita: rinnovabile, pulito e giusto”.

1- Diamo una scadenza certa alle concessioni di petrolio e gas in mare entro le 12 miglia dalla costa. La vittoria del referendum cancellerà l’ennesimo regalo fatto alle compagnie petrolifere, che al momento non hanno alcun limite di tempo.

2- Non rinunciamo a una risorsa strategica. Il contributo delle attività estrattive entro le 12 miglia sono pari al 3% dei nostri consumi di gas e meno dell’1% di petrolio: quantitativi ridicoli per i nostri fini energetici, a fronte di rischi incalcolabili.

3- Ci riappropriamo del nostro mare. Attualmente, solo le compagnie petrolifere che operano entro le 12 miglia godono del privilegio di concessioni a tempo indeterminato. Nessuna concessione di un bene dello Stato può essere affidata a un privato senza limiti di tempo: se vince il sì, sarà ripristinata la data di scadenza delle concessioni e il bene pubblico resterà tale.

4- Le energie rinnovabili coprono il 40% dei consumi elettrici del nostro Paese, e sono la prima voce di investimento nel mondo. Non sarà il referendum a mettere a rischio i posti di lavoro del settore di estrazione di petrolio e gas: il 35% delle compagnie petrolifere sono già ad alto rischio fallimento, visto il crollo del prezzo del petrolio. Se vince il sì, potremo finalmente puntare sulle rinnovabili e non più sulle fossili.

5- Diminuiamo i rischi e abbiamo garanzie sulla dismissione degli impianti. Non dare scadenza temporale alle concessioni vuol dire anche lasciare nel mare piattaforme e pozzi a tempo indeterminato. Questo aumenta di molto il rischio di incidenti.

6- Cancelliamo i privilegi di cui godono le lobby petrolifere. Il 70% delle concessioni produttive oggetto del referendum non paga le royalties, perché estrae un quantitativo minore della franchigia prevista dalla legge. Il risultato è che nulla è versato nelle casse dello Stato.

7- Fermiamo le trivellazioni ancora consentite nelle 12 miglia dalla costa. Oggi nel nostro Paese non è possibile ottenere nuovi permessi per trivellare entro le 12 miglia.

8- Se vince il sì, possiamo dare gambe alle rinnovabili, raggiungendo i risultati della Germania con 400mila occupati nel settore.

9- Diamo un contributo alla lotta ai mutamenti climatici. Se vince il sì il popolo italiano sarà coerente con l’impegno preso alla COP21 di Parigi: ovvero contenere la febbre della Terra entro 1,5 gradi centigradi.

10- Salvaguardiamo le nostre coste e i posti di lavoro, visto che il futuro è rappresentato dal turismo sostenibile e dall’agricoltura di qualità e non certo dalle trivelle.

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