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Referendum contro le trivelle, i pescatori maremmani: “Salviamo il mare”

di Redazione
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Turismo e ambiente sono un binomio da salvaguardare e da difendere, in questo caso votando sì per chiedere al Governo un cambio di rotta verso della linea energetica del paese che punti su rinnovabili ed energia sostenibile. L’appello, che si unisce alla richiesta dei vari comitati vota sì di tutta Italia, arriva direttamente dalla Maremma anche da parte di Federcoopesca che raccoglie l’appello dei pescatori impegnati in prima linea, insieme alle associazioni ambientaliste, per la tutela del mare.

“Il nostro mare rappresenta – ha spiegato Massimo Guerrieri, presidente Federcoopesca Toscanaun patrimonio naturale di inestimabile valore. I pescatori sono da sempre in prima linea per tutelare il mare, i pesci e l’intero ecosistema, ma nonostante tutto continuano a essere l’anello debole della catena e le loro attività vengono sempre sacrificate rispetto ad attività di livello superiore, come in questo caso le trivellazioni. Gli impianti di ricerca e di estrazione di petrolio e gas comportano gravi e onerosi danni per i fondali marini, per la pesca, per la salute dei cittadini e per il turismo in generale. Per difenderlo e salvaguardarlo invitiamo i cittadini a recarsi in massa alle urne domenica 17 aprile per votare sì”.

“Non ha senso perforare i fondali marini alla ricerca di combustibili fossili – ha sottolineato Angelo Gentili, presidente di Legambiente Turismocon una presenza irrisoria di petrolio e gas, ma con un rischio enorme di sversamento e inquinamento che danneggerebbe irrimediabilmente i nostri ecosistemi marini. È molto più importante impegnarsi per un modello energetico basato sulle fonti rinnovabili e sull’efficienza per abbattere le emissioni climalteranti: la maggiore possibilità di sviluppo per l’economia è il turismo. La bellezza della Maremma è rappresentata dal patrimonio paesaggistico, naturalistico e culturale, e non possiamo rischiare di comprometterlo: per questo è fondamentale andare a votare sì al referendum”.

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