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Colture biologiche per recuperare biodiversità agricola nella riserva naturale di Orbetello

di Redazione
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Migliorare e diversificare le attività produttive, anche in funzione del recupero e della tutela degli ambienti marginali: è l’obiettivo del progetto avviato dal WWF Italia nella Riserva Naturale dello Stato “Laguna di Orbetello”.

L’iniziativa rientra in un più articolato programma d’interventi, finanziati dal Ministero dell’Ambiente, che riguardano le “Buone pratiche di gestione nelle Riserve naturali statali affidate al WWF”. Una grande opportunità che permette di attivare piani produttivi compatibili con la missione delle aree naturali protette – quindi la tutela della biodiversità
– e sostenibili a livello economico e sociale.
Nella laguna di Orbetello, grazie al progetto, è stato possibile ricostituire gli ambienti originari tra i quali anche i coltivi, fondamentali per molte specie di piante e animali d’interesse comunitario.
Infatti, attraverso la raccolta dei semi e delle bacche delle piante spontanee residue, è stato ricostituito parte di un patrimonio forestale che rischiava di perdersi definitivamente, sostituendo anche i filari di eucalipto con essenze tipiche delle siepi naturali e ricreando quel mosaico di biodiversità che negli anni era stato fortemente compromesso.
Ma un efficace equilibrio tra conservazione dell’ambiente e della biodiversità e lo sviluppo della sostenibilità imprenditoriale agricola, è stato raggiunto con la coltivazione di 30 ettari di terreno dedicati a farro e a grano duro (Senator Cappelli o Saragolla). Il piano avviato dal WWF, cogliendo anche le opportunità offerte dal Piano di Sviluppo Rurale, prevede anche la ristrutturazione di immobili presenti in loco per accogliere i cereali dei produttori locali che hanno intrapreso la strada del biologico, nonché la realizzazione di laboratori di trasformazione e un mulino per la produzione e la vendita di farina e pasta a “km 0”.
Il passo successivo sarà quello di legare questa esperienza produttiva a quella, avviata da qualche anno, dei prodotti biologici delle Oasi WWF, riconoscibili col marchio “Terre delle Oasi”.
L’apposito sito internet www.terredelloasi.com descrive nel dettaglio la mission del progetto, oltre ad offrire agli utenti innumerevoli consigli pratici sulla produzione, la commercializzazione e il consumo dei cibi sani.
Il risultati dei primi interventi non si sono fatti attendere, tant’è che il recupero degli ambienti dedicati alla produzione di cereali e la gestione attenta ai cicli biologici di piante e animali, ha favorito l’aumento della biodiversità: nei coltivi si registra un sensibile incremento della presenza di specie tipiche delle messi come il fiordaliso, il gittaione, il papavero e persino varie specie di orchidee selvatiche. Anche la fauna sembra aver tratto un beneficio da questo modello di gestione: si è notato un aumento di cappellacce, allodole, pavoncelle, fagiani, pernici rosse, saltimpalo, stiaccino, averle, ghiandaia marina, gruccione e rapaci come albanelle reali e minori, barbagianni, civette, assioli e persino le gru.
Anche il capriolo, o predatori come la volpe, il tasso e la faina hanno trovato una maggiore disponibilità trofica dovuta all’aumento di bacche, insetti e roditori.
L’Oasi WWF di Orbetello, che comprende la Riserva Naturale dello Stato, rappresenta la più importante laguna del Tirreno perché grazie alla sua posizione geografica è posta al centro delle rotte migratorie di moltissime specie di uccelli acquatici, tra i quali fenicotteri rosa, avocette e cavalieri d’Italia. Rientra nell’elenco delle zone umide tutelate dalla Convenzione internazionale di Ramsar ed è sottoposta a un regime di tutela in quanto Sito d’Importanza Comunitaria (SIC) e Zona di Protezione Speciale (ZPS) ai sensi rispettivamente delle Direttive “Habitat” e “Uccelli” della CEE.
L’esperienza di Orbetello, maturata col progetto “Buone pratiche di gestione”, dimostra come lo sviluppo di pratiche agricole sostenibili possa camminare di pari passo con l’azione di tutela dell’ambiente e della biodiversità, accrescendo anche i contenuti che un’area naturale protettaè in grado di offrire nel corso delle escursioni con i visitatori.

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