La Casa dei Pesci inizia a prendere vita: lunedì 11 maggio, sarà completato il primo intervento, con la collocazione, nella zona di Talamone, di quattro sculture monumentali di Emily Young, Massimo Catalani, Giorgio Butini e Massimo Lippi.
Tali sculture andranno a creare la prima “porta di accesso” all’area di mare protetta. Il progetto per la Casa Dei Pesci nasce dall’idea di proteggere i fondali marini della Maremma, con l’intento di fronteggiare il depauperamento delle risorse ittiche, attraverso la posa di barriere di ripopolamento .
«Questo progetto coniuga l’aspetto artistico con quello ambientale – ha dichiarato il presidente della Provincia di Grosseto, Emilio Bonifazi, nel corso della conferenza stampa di presentazione della collocazione – : le opere d’arte servono a proteggere i nostri mari».
«L’idea nasce da Paolo Fanciulli – ha aggiunto Lucio Sabbadini, presidente dell’associazione La Casa dei Pesci – , uno dei pochi pescatori sostenibili. La nostra associazione è stata fondata tre anni fa e raccoglie il contributo di molte persone, per lo più turisti. Il merito del successo è anche di Franco Barattini, patron delle Cave Michelangelo di Carrara, che ha regalato alla Casa dei Pesci 100 blocchi di marmo, che hanno permesso a tutti di credere che si potesse arrivare ad oggi».
«L’11 maggio questo progetto assume la credibilità effettiva con la prima immissione in mare delle opere – ha proseguito Loriano Valentini, presidente della Fondazione Grosseto Cultura – . E’ una grande suggestione che nel tempo darà vita a dei parchi marini, accompagnati da parchi di arte contemporanea a terra. Ad ogni immissione sarà disponibile un catalogo e, alla fine del progetto, ne verrà fuori un book».
E’ possibile scaricare la prima edizione del catalogo al seguente link: http://www.youblisher.com/p/1127526-Casa-dei-Pesci/.
«Ormai tutte le istituzioni presenti hanno capito quanto sia inscindibile il binomio ambiente – cultura, così come è importante il turismo sostenibile – ha affermato il vicesindaco di Castiglione della Pescaia, Elena Nappi – . Le amministrazioni devono credere in questo tipo di progetti perché il mare è una risorsa importantissima. Come amministrazione, cerchiamo di muoverci con progetti sostenibili e siamo a disposizione per trovare altre strutture che possano ospitare gli artisti che realizzeranno le successive opere».
«Quando mi è stata inviata una nota sul lavoro che state facendo mi è venuto subito in mente il Cristo degli Abissi di Camogli ed a quanta umanità finisce nel Mar Mediterraneo, per cui per me questo progetto ha una valenza spirituale e cristiana – ha concluso il vescovo di Grosseto, monsignor Rodolfo Cetoloni – . Quest’opera non fa dimenticare i drammi, ma fa capire che anche l’arte può fare la sua parte e lo dimostra l’opera di Massimo Lippi dedicata agli immigrati annegati nel Mediterraneo mentre cercavano di raggiungere l’Italia»