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Geotermia: compatibilità ambientale per il progetto della centrale a Monterotondo

di Redazione
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Ha ottenuto la compatibilità ambientale il progetto relativo alla realizzazione della nuova centrale geotermoelettrica “Monterotondo 2” che Enel Green Power realizzerà in trenta mesi sul territorio del comune di Monterotondo Marittimo, nell’area delle località Podere Barghini e Podere Milia.

Lo ha ratificato con una delibera la Giunta regionale nella sua seduta di questa mattina. Adesso, dovrà essere redatto il progetto esecutivo che verrà presentato alla Regione per ottenere l’autorizzazione unica, che per gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili contiene in sé l’approvazione di tutti gli enti a vario titolo competenti.

L’impianto

Si tratta di impianto da 20 megawatt, che richiederà un investimento di circa 80 milioni di euro e sarà capace di produrre energia per 140 milioni di chilowattora l’anno, sufficienti cioè a soddisfare il fabbisogno energetico degli abitanti di una città come Livorno.

Permetterà anche di evitare di immettere in atmosfera 100.000 tonnellate di anidride carbonica e di risparmiare ogni anno 32.000 tonnellate di petrolio, ovvero quante ne servirebbero per produrre – bruciandolo – l’energia elettrica che invece produrrà Monterotondo 2.

La centrale sarà dotata delle più avanzate tecnologie impiantistiche, di impianto Amis per l’abbattimento del mercurio e dell’idrogeno solforato, di sistemi per la riduzione del drift, cioè delle minuscole gocce di acqua geotermica che contengono acido borico. L’entrata in servizio di questo nuovo impianto porterà la produzione geotermica complessiva a coprire il 30% dei fabbisogni energetici dell’intera Toscana.

La realizzazione della centrale durante i trenta mesi della fase di costruzione darà lavoro a 80 persone, mentre saranno 40 i nuovi occupati, tra diretti ed indiretti, connessi al suo esercizio. Potranno inoltre essere creati altri 10 / 20 posti di lavoro nelle attività correlate alla presenza della centrale, dal teleriscaldamento al florovivasimo fino alle attività agroalimentari.

Per effetto del protocollo sulla geotermia siglato da Enel e Regione Toscana, ai Comuni andrà 1,3 milioni di euro l’anno per 10 anni per la coltivazione geotermica, mentre non appena la centrale inizierà a produrre e per tutta la sua vita produttiva, ai Comuni e alla Regione andranno circa 400.000 euro l’anno di contributo.

Il parere positivo del settore Via regionale prescrive l’effettuazione di una serie di monitoraggi prima dell’inizio dei lavori, nella fase di realizzazione e dopo l’ultimazione dell’opera, sia per ciò che riguarda il suolo e il sottosuolo dell’area su cui insisterà l’impianto, sia per la risorsa idrica che per la qualità dell’aria, per gli effetti sulla vegetazione e quanto all’impatto acustico.

1 commento

Carlo Innocenti 27 Aprile 2015 | 22:14 - 22:14

Questo comunicato ricorda vagamente un cinegiornale Luce. Bisognerebbe spiegare ai cittadini che per produrre 140 GWh elettrici annui questa centrale sprecherà annualmente più di 800 GWh termici in quanto l’Enel sceglie di dissipare il calore dalle torri di raffreddamento. In Baviera per fare un esempio c’è una piccolissima centrale ( Unterhaching) dove con 50 GWh termici annui e 28 km di condutture viene fornito teleriscaldamento sufficiente per 3000 famiglie. In Toscana tutte le centrali Enel messe insieme (34 impianti) non arrivano neanche a coprire i fabbisogni termici di 9000 utenze e l’Europa chiede ai paesi membri di non sprecare il calore…

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