I progetti per evitare l’erosione della costa a Castiglione della Pescaia si fanno insieme ai privati. Su iniziativa del Comune e dell’ufficio ambiente, è stato organizzato un incontro fra l’associazione “Il Cormorano” e i dirigenti della Provincia di Grosseto. L’idea è quella di far partecipare gli imprenditori alle soluzioni che ne seguiranno, cercando di dividersi i ruoli per meglio organizzare i progetti.
L’assessore Daniele Bartoletti ha fatto da collante fra l’associazione degli stabilimenti balneari “Il Cormorano”, il suo presidente Luciano Cruciani e Attilio Ganozzi, responsabile del demanio, e la Provincia, con Massimo Bartalucci, responsabile dell’ufficio difesa del suolo, e Angela Stefanelli, responsabile dell’ufficio erosione costiera.
In sintesi, l’associazione “Il Cormorano” si impegna a trasmettere alla Provincia gli studi di fattibilità proposti dal professor Pier Luigi Aminti del dipartimento di ingegneria civile e ambientale dell’Università di Firenze, incaricato di redigere un programma.
«Questo tipo di collaborazione – ha sottolineato l’assessore Bartoletti – è auspicabile anche per altri settori in futuro. Oggi ci concentriamo per contrastare l’erosione costiera e dobbiamo unire le forze, proponendo progetti in grado di essere sostenibili e applicabili. La collaborazione fra Enti e privati è una buona strada da percorrere, che siamo sicuri potrà dare frutti concreti. Possiamo mettere così in campo risorse che a volte è impossibile ottenere per le varie amministrazioni. Poi, ovviamente, spetterà alle commissioni prendere le decisioni definitive, sfruttando però il lavoro di professionisti ben conosciuti e apprezzati, con un significativo risparmio di tempo».
Sulla stessa linea Attilio Ganozzi dell’associazione “Il Cormorano”: «Tutti gli anni ci sono microinterventi che però non risolvono la situazione. La nostra proposta è di studiare come ripristinare la linea di costa dal porto e fino alle Rocchette, in modo armonico».
Sulla tempistica, il responsabile provinciale Massimo Bartalucci e la dottoressa Angela Stefanelli hanno specificato: «Prima di attuare il piano di caratterizzazione dobbiamo effettuare le procedure di screening e ci vogliono almeno un paio di mesi. Si cercherà ovviamente di intervenire nei punti più critici e dove possibile. Ben venga la collaborazione con i privati, attraverso professionisti che la Provincia conosce bene per altre collaborazioni del genere. Sicuramente potremo accelerare i tempi degli interventi».