“Per mettere in sicurezza e riqualificare il fiume Ombrone occorre modificare sensibilmente l’equilibrio uomo-territorio: ciò implica prendere decisioni importanti condivise toccando grandi interessi e avviando fasi di contrattazione”.
Questo in sostanza il succo dell’incontro “Verso un contratto di fiume Ombrone”, organizzato dall’associazione Terramare e tenutosi ieri sera nei locali della Uisp.
Circa 25 persone, rappresentanti di associazioni, cooperative, agriturismi ed enti istituzionali, hanno preso parte all’incontro, portando esperienze e progettualità, evidenziando allo stesso tempo le criticità di un fiume, l’Ombrone, che da tempo è divenuto elemento estraneo al territorio e spesso viene identificato come portatore di distruzione.
Dopo l’introduzione di Maurizio Zaccherotti, presidente dell’associazione Terramare e coordinatore dell’area Acquaviva Uisp, che ha spiegato il motivo dell’incontro e gli obiettivi potenziali da raggiungere, è intervenuto Giancarlo Gusmaroli, direttore tecnico del Centro italiano riqualificazione fluviale (Cirf) il quale ha rappresentato in maniera efficace cosa significa “Contratto di fiume”, a cosa serve, come si partecipa, come si concretizza e le opportunità che offre, per iniziare a definire chi deve agire sui corsi d’acqua e il territorio a livello di pianificazione/programmazione, progettazione, gestione o monitoraggio.
Gli interventi
Gran parte degli interventi al termine della presentazione avevano il tono di una comunità in parte stanca per alcune promesse disattese nel tempo dalle istituzioni, ma allo stesso tempo lasciavano spazio a proposte strategiche per migliorare i processi decisionali e gestire i conflitti.
Da una parte si è parlato della riqualificazione, attraverso project financing, dell’ex Centro canoa di Istia, che per anni ha rappresentato l’anima del fiume Ombrone, ma che attualmente giace sulla sponda in completo stato di abbandono e degrado. Ma si è parlato anche di rinaturalizzazione del fiume, a partire dai tratti più a monte fino alla foce, iniziando a stilare una mappa delle criticità del fiume; si è discusso apertamente sull’opportunità di iniziare a proporre iniziative di promozione sportiva e sociale da realizzare sul fiume; particolare attenzione è stata rivolta all’intensificazione dei fenomeni di magra sull’Ombrone durante i mesi estivi, cosi come ad alcune opere messe in campo da alcuni Comuni, da privati e dal Consorzio bonifica per la messa in sicurezza dell’Ombrone.
Al termine dell’incontro, dopo l’opportuno ed efficace scambio di contatti, è stato deciso di avviare una fase di concertazione aperta a tutti i soggetti interessati (compresi coloro che non erano presenti ieri all’incontro) con l’obiettivo di realizzare un “Manifesto di intenti per il fiume Ombrone”: una sorta di documento sottoscritto da ogni rappresentante, che possa essere da traccia per le prossime riunioni, a partire da quella che il Consorzio Bonifica sta programmando per il prossimo 13 febbraio.