L’integrazione e la salute passano anche dall’educazione civica e dalla cura dell’ambiente: è con questa convinzione che è nato il progetto “Occhio al secchio”, promosso da Coeso – Società della Salute e Comune di Grosseto insieme a Sei Toscana e Legambiente, nell’ambito del progetto di servizio civile regionale “Orient’ar”, che ha visto la presenza, per un anno, di due volontarie presso gli sportelli Info immigrati del Coeso.
“Occhio al secchio” ha l’obiettivo di ridurre i pregiudizi e gli stereotipi legati agli stranieri che vivono sul territorio e condividere informazioni utili per diffondere buoni modelli di cittadinanza.
Attraverso la distribuzione di volantini in nove lingue – italiano, spagnolo, rumeno, arabo, francese, inglese, albanese, ucraino e cinese – “Occhio al secchio” spiega la raccolta differenziata e aiuta i cittadini a orientarsi nel sistema di smistamento e gestione dei rifiuti.
Gli opuscoli, infatti, sono una vera e propria guida, utile per capire dove depositare i diversi scarti e quali accorgimenti rispettare per far sì che il materiale conferito possa essere avviato al recupero e riciclato, senza vanificare il processo per qualche banale errore. Solo una raccolta differenziata di qualità, infatti, apre la strada al riciclo, dando vita a nuove sostanze e consentendo il risparmio di materie prime ed energia.
“Questo progetto è la dimostrazione che le istituzioni possono lavorare insieme per raggiungere brillanti risultati – spiega Fabrizio Boldrini, direttore del Coeso – e dobbiamo ringraziare i volontari del servizio civile se siamo riusciti a mettere in piedi una simile idea. ‘Occhio al secchio’ permette ad ogni straniero di sentirsi parte integrante del nostro territorio senza essere emarginato o trattato con indifferenza. Inoltre, non bisogna dimenticare che una corretta raccolta differenziata dà benefici anche alla salute della collettività”.
“Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno contribuito al successo di questa iniziativa – dichiara Giancarlo Tei, assessore comunale all’educazione ambientale –, che ha un duplice obiettivo: sociale e di integrazione. Inoltre, il progetto sensibilizza ancora di più i cittadini nei confronti di una corretta raccolta differenziata ed è uno dei modi più efficaci per contrastare l’attuale disobbedienza civile in tema di adeguato smaltimento dei rifiuti. L’opuscolo che sarà distribuito è un segnale forte di integrazione, ma anche uno strumento per incrementare il decoro di Grosseto dal punto di vista ambientale”.
“’Occhio al secchio’ è un’iniziativa lodevole – sottolinea Nunzio D’Apolito, educatore ambientale di Legambiente – che permette a Grosseto di essere più accogliente nei confronti dei migranti, i quali devono essere considerati cittadini del capoluogo maremmano a tutti gli effetti. C’è la necessità di incentivare progetti di questo tipo perché la raccolta differenziata è un gesto di civiltà strettamente legato alla salute dell’uomo”.
“Qualsiasi iniziativa che possa migliorare la qualità della raccolta differenziata è ben accetta – evidenzia Roberto Valente, vicepresidente di Sei Toscana – e richiede sempre più una stretta collaborazione tra cittadini ed istituzioni. Mi auguro che simili progetti possano essere ripetuti in futuro per incrementare l’educazione civica di ogni persona”.
Gli opuscoli
I 750 pieghevoli nei prossimi giorni saranno distribuiti presso lo sportello Info immigrati, il Pas di via Verdi e, soprattutto, nei luoghi di aggregazione delle comunità di stranieri che risiedono nel grossetano. I testi sono stati realizzati dalle volontarie in servizio civile Elisa dell’Olio e Camilla Mertens Nucci, grazie alla collaborazione di Sei Toscana e Legambiente.
Per le traduzioni in lingua un contributo fondamentale è arrivato dalle associazioni “Cittadini senza frontiere”, “CittadinanzAttiva”, “MoldovainItalia”, dal Centro culturale islamico di Grosseto e da altri cittadini – Lubjana Pellumbi, Stefano Generali, Nicola Dorin e Halyna Ivashchenko – che, volontariamente, hanno messo a disposizione le loro competenze linguistiche e il loro impegno alla diffusione nei quartieri di residenza e presso i punti di aggregazione delle loro comunità.
Oltre all’integrazione e alla diffusione di comportamenti virtuosi, “Occhio al secchio” ha anche altri ambiziosi obiettivi di lungo periodo, come contribuire al raggiungimento della percentuale di raccolta differenziata del 75% entro il 2025 – parametro fissato della Regione Toscana, che il Comune di Grosseto intende raggiungere -, ridurre la quantità di rifiuti conferiti in discarica, abbattendo così i costi del servizio a carico dei cittadini, e, più in generale, avere cura dell’ambiente per migliorare la qualità della vita della persone, riducendo quindi la loro possibilità di ammalarsi.
Come si è svolto il progetto “Occhio al secchio”
Le volontarie del servizio civile hanno approfondito la loro conoscenza del ciclo dei rifiuti, attraverso la consultazione e lo studio di materiale informativo fornito da Sei Toscana e Legambiente e le visite ai centri di raccolta Ecolat e Futura.
In seguito hanno progettato e realizzato l’opuscolo informativo con la traduzione in lingua spagnola, rumena, araba, francese, inglese, albanese, ucraina e cinese, grazie all’aiuto volontario di esperti madrelingua. Altro passo importante è stato il coinvolgimento di associazioni e soggetti interessati che si sono resi disponibili a contribuire non solo alla distribuzione materiale degli opuscoli, ma anche alla diffusione di una cultura ambientale condivisa, in cui ognuno sia consapevole dell’importanza dei gesti quotidiani, che sono uguali per tutti, senza frontiere linguistiche o culturali.