“L’episodio del capriolo travolto da un’auto a Nomadelfia e lasciato senza soccorsi da chi avrebbe avuto per legge il dovere di attivarsi e l’ancora più grave supposizione che si sia tentato di finirlo a sassate è un fatto tremendo che lascia tutti allibiti – spiega un comunicato della Lav –. Dobbiamo però ricordare che la caccia di selezione al capriolo in provincia di Grosseto è aperta e proseguirà fino al 15 luglio per riaprire il 15 agosto. Proprio la fuga di animali durante la caccia di questo tipo, consentita fino a un’ora dopo il tramonto, può mettere a rischio gli automobilisti, inducendo caprioli e cinghiali a corse disperate che possono durare per ore e incrociare le strade. Questo è quindi un ulteriore elemento di pericolo generato dalla caccia, che al contrario cerca di presentarsi come attività di prevenzione”.
“I cittadini nel momento in cui si indignano per fatti come quello del capriolo di Nomadelfia devono ricordare tutte quelle vittime uccise legalmente dai cacciatori e anche le vittime umane dirette e indirette della caccia e dei cacciatori, ancora purtroppo difesi da leggi che consentono di sparare ad animali inermi e di entrare in proprietà private – dichiara Giacomo Bottinelli, responsabile Lav Grosseto -. Superare la caccia, anche quella di selezione e contenimento, e rivolgersi ai metodi non cruenti per il controllo delle specie è l’unica via civile che una società possa percorrere nel momento in cui riconosce all’altro il diritto alla vita e a non soffrire. E questo per la sicurezza di tutti, automobilisti compresi”.
“La Lav, nel 2013, senza alcun contributo economico pubblico, ma esclusivamente con proprie risorse, ha accolto e inviato al Crasm di Semproniano 213 animali selvatici in difficoltà e ha un numero sempre attivo (328.5639980, ndr) per le segnalazioni dei cittadini – termina la nota dell’associazione -. Contattando la Lav, i volontari si attiveranno per ricevere l’animale e provvederanno nei tempi più brevi alla consegna al centro di recupero”.