Sono sei i cuccioli di ibrido lupo-cane che questa mattina sotto stati affidati definitivamente al Crasm, il Centro recupero animali selvatici della Maremma, di Semproniano da parte dei ricercatori del Dipartimento di biologia e di biotecnologie dell’Università La Sapienza di Roma, che li ha avuti in cura dal 24 maggio scorso: in quella data furono rinvenuti 10 cuccioli nella zona del Belagaio, al confine tra le province di Grosseto e Siena. I sei sopravvissuti, tre maschi e tre femmine, sono stati sottoposti ad analisi genetica condotte da Ispra che hanno confermato l’ibridazione.
“Questi cuccioli vivranno al Crasm per sempre – commenta il professor Luigi Boitani dell’Università La Sapienza –: la legge li equipara ad animali selvaggi e, di conseguenza, sono protetti e non possono essere dati in adozione. Gli ibridi sono notoriamente animali instabili psicologicamente: vanno di conseguenza gestiti da persone esperte e preparate. D’altra parte non possono neanche essere reimmessi in natura perché rischiano di diffondere ulteriormente le loro caratteristiche genetiche”.
L’azione rientra all’interno del Progetto Life/Ibriwolf “Azioni pilota per la riduzione della perdita del patrimonio genetico del lupo in Italia centrale”. Tra i risultati già raggiunti, in particolare, si segnalano l’adozione delle linee guida di gestione degli ibridi e del piano provinciale per la riduzione del randagismo canino, entrambi formalmente approvati dalla Provincia di Grosseto. Questi documenti strategici rappresentano delle importanti innovazioni da un punto di vista gestionale: le linee guida forniscono uno strumento di riferimento in cui sono contenuti i principi e le raccomandazioni per identificare le migliori strategie per gestire gli ibridi. Il piano provinciale per la riduzione del randagismo costituisce un modello operativo di pianificazione integrata, frutto di una concertazione durata oltre un anno con ambientalisti, animalisti, cacciatori, Asl, Comuni, allevatori, che riesce a fare sintesi tra le diverse esigenze, indicando azioni di rimozione dei cani, di prevenzione e di monitoraggio del fenomeno.
L’obiettivo principale di Life/Ibriwolf è minimizzare la presenza degli ibridi sul territorio e di garantire la conservazione dell’identità genetica del lupo. Proprio grazie al grande lavoro di sperimentazione condotto, è stato possibile delineare un metodo attendibile, condiviso e accurato per rilevare l’ibridazione lupo-cane e per procedere con la rimozione opportunistica degli ibridi – soluzione, quella della rimozione, ritenuta la più efficace da un punto di vista gestionale – che vengono catturati e mantenuti in cattività in luoghi idonei.