La carcassa di un lupo femmina dell’età apparente di due anni, uccisa da un colpo di arma da fuoco che le ha trapassato il costato uscendo dall’addome, è stata rinvenuta ieri, intorno alle 19.20, sulla strada che da Saturnia conduce a Semproniano. Il posizionamento del cadavere sul ciglio della carreggiata fa pensare chiaramente ad un gesto dimostrativo. Ad imbattersi nel lupo ucciso è stato il direttore del Crasm di Semproniano, Marco Aloisi, che ha raccolto l’animale, ma non ha potuto far altro che constatarne il decesso.
Il corpo presenta tutti i tratti fenotipici del lupo puro, anche se potrà essere solo l’esame del Dna a darne la certezza. Il dottor Aloisi ha proceduto a segnalare il ritrovamento al Corpo Forestale dello Stato e alla Procura della Repubblica di Grosseto. Attualmente, la carcassa è a disposizione delle autorità presso il Crasm, da dove presumibilmente sarà trasferita all’Istituto zooprofilattico per gli esami necroscopici.
“Si tratta evidentemente di un ulteriore barbaro segnale – dichiara Giacomo Bottinelli, responsabile Lav Grosseto – lanciato da qualcuno che pensa di intimidire chi sta lavorando sul progetto Ibriwolf e sulla tutela degli animali. E’ forte il sospetto che anche in questo caso il colpevole sia legato all’ambiente degli allevatori e della caccia.
Dobbiamo essere tutti assolutamente fermi nella condanna di atti di questo tipo, senza condiscendenze nei confronti di chi uccide animali, violando tra l’altro il codice penale e le leggi sull’attività venatoria. Cani, lupi e ibridi sono infatti protetti dalla normativa vigente, a partire dall’articolo 544 bis del codice penale, e nessuna forma di esasperazione di determinate categorie può essere addotta a scusante di gesti di tale gravità”.