Stando ai dati forniti per il 2012 dalla Arrr (Agenzia regionale recupero risorse), per quanto riguarda la raccolta differenziata, la situazione per la provincia di Grosseto è veramente preoccupante: ultima in Toscana con una percentuale di raccolta differenziata del 29%. In cima alla lista c’è Firenze (51%), seguono Lucca (49%), Prato (46%) e Pisa (45%); penultima Massa Carrara (32%).
“Per uscire da questa situazione ed evitare in futuro brutte figure – afferma Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente – l’unica ricetta è quella di estendere il porta a porta e la raccolta differenziata spinta a tutto il capoluogo maremmano e agli altri comuni della provincia. Non possiamo definirci un territorio all’avanguardia nel campo ambientale se non adottiamo questo tipo di impostazione con celerità, determinazione e coraggio da parte degli amministratori. Tra l’altro la grande maggioranza dei cittadini maremmani sono disponibili a mettersi in gioco per realizzare con la massima correttezza la raccolta differenziata: occorre solo dargli gli strumenti per poterlo fare”.
“In Maremma – continua Gentili – abbiamo alcuni esempi di Comuni virtuosi, come Magliano in Toscana (64%), Follonica (42%) o Castell’Azzara (40%), ma bisogna investirci veramente. Nel 2012, la Regione Toscana aveva fissato come obiettivo il raggiungimento del 65% di raccolta differenziata per i singoli Comuni: una percentuale al momento lontanissima dal 32% raggiunto dal Comune di Grosseto. Per il 2020 è addirittura del 70%. L’obiettivo del porta a porta deve essere di fatto tra le priorità del nostro territorio; non ci sono più scuse”.