Arpat ha reso noti i risultati parziali delle analisi sui campioni di acqua marina prelevata martedì scorso, subito dopo la rotazione della Costa Concordia, e di quelli prelevati dall’autocampionatore posizionato sul molo del faro rosso.
Dai campioni di 0,8 litri ciascuno prelevati nell’arco di 24 ore, dalle 12 di lunedì scorso alle 12 del giorno seguente, sono stati composti 5 campioni rappresentativi della fasi salienti delle operazioni di “parbukling”: un campione delle prime fasi della rotazione, dalle 12 alle 19 del 16 settembre; un altro delle fasi successive, fino alle 4 del mattino, e un campione prelevato dopo la conclusione delle operazioni.
I punti indagati sono stati 4: in prossimità della prua (già monitorato da sempre), a metà strada fra la prua ed il molo del faro rosso, presso il dissalatore (monitorato da sempre – riferimento), sulla punta del molo del faro rosso.
In questo ultimo caso, il prelievo è stato continuo ed è durato 24 ore: dalle 12 del 16 settembre alle 12 del 17 settembre.
Questi, nel dettaglio, i risultati delle analisi:
- idrocarburi e solventi inferiori alle soglie di rilevabilità analitica;
- leggera e diffusa presenza di tensioattivi in concentrazione paragonabile ai giorni precedenti l’operazione di raddrizzamento;
- percettibile alterazione dei parametri di fosforo (ortofosfato) e azoto totale in prossimità del relitto nei prelievi di fondo, indice di una possibile fuoriuscita di materiale in misura contenuta e con effetti limitati alle immediate vicinanze della nave;
- metalli e ftalati inferiori alle soglie di rilevabilità analitica o presenti in concentrazione inferiore o simile al riferimento utilizzato dall’ Osservatorio.
Al momento, quindi, non si registrano fenomeni di contaminazione delle acque.