Promuovere la mobilità dolce con infrastrutture a basso impatto ambientale, anche tramite l’utilizzo di pavimentazioni stradali particolarmente innovative sotto il punto di vista ecologico.
Se ne è parlato oggi a Festambiente, nel dibattito coordinato da Giancarlo Capecchi e al quale hanno partecipato Stefano Ciafani, vicepresidente nazionale di Legambiente; Patrizia Siveri, assessore all’ambiente della Provincia di Grosseto; Lucia Venturi, presidente del Parco della Maremma; Paolo Borghi, vicesindaco di Grosseto; Alvo Gentili, presidente di Vibralcementi; Paolo Nascè, esperto in pavimentazioni ecosostenibili; Giovanni Cardinali, di Fiab Toscana; Angelo Fedi, di Fiab Grossetociclabile.
Nonostante il mercato si stia espandendo, ancora oggi per le persone comuni le nanotecnologie restano un mistero ed evocano un sentimento di curiosità e timore che affascina e allo stesso tempo spaventa. Questo perché la parola “nano” viene spesso utilizzata per scopi di marketing o associata unicamente alla dimensione dei materiali, con il risultato di alimentare il clima di incertezza presente intorno a tale settore.
Le nanotecnologie rappresentano l’estrema frontiera dell’innovazione tecnologica e possono rappresentare anche una grande opportunità ambientale, se usate con adeguate precauzioni. L’essere umano è in grado di entrare in contatto con il cuore della materia (1 nanometro = 1 miliardesimo di metro), manipolandola in modo da sfruttare proprietà e caratteristiche nuove e diverse da quelle che gli stessi materiali esprimono allo stato ordinario, e che potrebbero influenzare non poco la nostra vita quotidiana. E intorno a queste tecnologie è fondamentale un vero e proprio lavoro di squadra da parte di esperti provenienti dal mondo della biologia molecolare, chimica, scienza dei materiali, fisica, ingegneria meccanica ed elettronica, supportati da aziende e governi chiamati ad investire cifre considerevoli nella ricerca e sviluppo e nel controllo di queste avanguardie tecnologiche.
Di fronte, poi, alla possibilità di poter incrementare la nostra capacità di sviluppo di tali tecnologie si è aperto anche un dibattito sui possibili rischi ed impatti verso la salute di lavoratori, consumatori e ambiente. E’ quindi necessario rispondere a tutte queste domande, affinchè lo sviluppo delle nanotecnologie avvenga in modo trasparente, responsabile e sostenibile, con benefici per l’intera società calibrati rispetto ai potenziali rischi.