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Attacchi alle greggi: arriva il progetto Life+ Medwolf per la tutela degli allevatori e del lupo

di Roberto Lottini
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Il Progetto Life+ Medwolf, finanziato dalla Commissione Europea, si svolge in Italia, nel territorio della provincia di Grosseto, e in Portogallo, nei distretti del Guarda e di Castelo Branco. L’obiettivo è quello di ridurre il conflitto tra la presenza del lupo e le attività dell’uomo nelle aree rurali delle due aree di studio dove non è presente la tradizione culturale alla coesistenza con il predatore. Medwolf vede infatti per la prima volta la collaborazione tra associazioni di categoria del mondo agricolo, associazioni ambientaliste, istituzioni e centri di ricerca italiani e portoghesi.

Le azioni più consistenti del progetto prevedono una serie di incontri con gli allevatori locali, per informarli sulla possibilità di installare sistemi di prevenzione e valutare insieme a loro la possibilità della cessione in comodato d’uso di circa 130 strutture atte alla prevenzione del danno e 20 cani da guardianìa, oltre all’assistenza per migliorare la gestione dei cani padronali che spesso provocano danni.

Nella provincia di Grosseto il percorso previsto si articolerà tramite incontri regolari con le parti interessate, raccolta di informazioni sulle modalità di gestione del bestiame domestico per elaborare possibili soluzioni da sperimentare in diverse aziende del territorio. È importante sottolineare la natura sperimentale e partecipativa del progetto, che non offre soluzioni definitive, che tra l’altro non esistono, ma vuole sviluppare una partnership tra le parti.

Per ridurre gli attacchi alle greggi da parte di predatori, sarà preso in considerazione l’utilizzo, anche combinato, dei diversi tipi di dissuasori attualmente disponibili, come le recinzioni elettrificate, che emettono un impulso elettrico quando l’animale tocca la rete, scoraggiandolo ad avvicinarsi e che in pratica funge da barriera psicologica, oppure il dissuasore acustico “Daf”, che emette suoni e registrazioni grazie a un timer personalizzabile che scoraggia i predatori, oppure ancora i cani da guardianìa, che sono cani da difesa e non da conduzione, e che stanno sempre con il bestiame domestico, sia durante i quotidiani spostamenti verso le zone di pascolo, sia quando gli animali si trovano nelle zone di ricovero notturno.

Entro il prossimo luglio si concluderà la raccolta d’informazioni preliminari, per poter finalmente dare avvio all’installazione delle strutture per la prevenzione dei danni già dall’autunno prossimo, e per i prossimi tre anni. In seguito è prevista una fase di valutazione dell’efficacia delle misure implementate.

“Negli ultimi tre anni, la Provincia di Grosseto ha sviluppato numerose iniziative per contrastare il problema degli attacchi dei predatori alle greggi. – ha commentato Enzo Rossi, assessore provinciale all’Agricoltura – Credo di poter sostenere con certezza che il nostro territorio sia, a livello italiano, quello che più si è impegnato per arginare questo fenomeno. Infatti, abbiamo stretto collaborazioni con la Regione, abbiamo utilizzato dissuasori acustici, recinzioni elettriche ed abbiamo messo in campo anche azioni per combattere il randagismo dei cani”.

“Tutte queste attività – ha continuato Rossici hanno permesso di avere un quadro completo della situazione e il progetto che presentiamo stamani rappresenta un punto di partenza per risolvere due problemi urgenti: la perdita genetica del lupo, che provoca la presenza di molte specie ibride, e i danni rilevanti subiti dagli allevatori per gli attacchi alle greggi“.

“Medwolf ha permesso di riunire intorno ad un tavolo – ha concluso l’assessorei rappresentanti delle associazioni agricole, ambientaliste e animaliste, tutti esponenti che hanno sempre avuto difficoltà a dialogare fra loro perché erano soliti rimanere fermi nelle loro posizioni. Adesso, la cosa che più mi rende felice è sapere che si sta creando una collaborazione fra tutte le parti interessate per combattere questa problematica”.

“Il problema degli attacchi agli allevamenti è rilevante in tutta Italia, ma assume degli aspetti davvero drammatici in provincia di Grosseto – ha dichiarato Luigi Boitani, presidente dell’Istituto di ecologia applicata -, soprattutto per quanto riguarda le modalità degli attacchi alle greggi. Il progetto Medwolf è il frutto di 5 anni di lavoro , in cui sono stati investiti 2 milioni e 300mila euro, di cui 1 milione e 700mila euro versati dall’Unione Europea”.

Saranno installate 130 recinzioni elettriche e utilizzati 20 pastori maremmani da guardiania. – ha concluso Boitani -. In questo modo, contiamo di ridurre fortemente il danno alle greggi, anche se nelle aree in cui si registra la presenza del lupo il rischio di predazione del bestiame non può mai essere considerato nullo”.

Il problema degli attacchi alle greggi è aumentato in maniera enorme negli ultimi tempi – ha affermato Enrico Rabazzi, presidente di Cia Grosseto -. I lupi si spingono anche in zone che prima erano a loro sconosciute, come Istia d’Ombrone. Ogni giorno, gli allevatori segnalano numerosi assalti, sono esasperati e partecipano in maniera massiccia alle assemblee che affrontano questo fenomeno”.

“La Regione ha chiesto la disponibilità di 50 milioni di euro per combattere il problema, ma non sono sufficienti. – ha continuato Rabazzi -. Secondo la nostra associazione, la soluzione migliore sarebbe quella di recintare i lupi perché sono in numero minore rispetto alle pecore. In ogni caso, abbiamo deciso di appoggiare il progetto Medwolf e mi auguro che anche gli altri rappresentanti possano dare il loro contributo”.

Il tavolo che è stato organizzato con le associazioni di categoria – ha dichiarato Paolo Rossi, direttore di Confagricoltura Grosseto – deve essere condiviso da tutti. E’ normale che ognuno di noi abbia delle esigenze particolari, ma è necessario collaborare insieme per risolvere il problema. Anche la nostra associazione è preoccupata per questo dilagante fenomeno e proprio per questo siamo convinti che serva anche un aiuto da parte della Regione e dello Stato.“

Siamo consapevoli che ci troviamo di fronte ad una problematica urgente – ha affermato Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente – e che esiste l’impellente necessità di tutelare gli allevatori e le loro greggi. Un tavolo come quello a cui siamo seduti oggi porterà sicuramente ad un maggiore dialogo fra le varie associazioni per raggiungere importanti risultati nel medio periodo. Dobbiamo capire il perché degli attacchi dei lupi e realizzare in modo più efficace le recinzioni, anche se di certo il fenomeno non si può risolvere abbattendo i predatori”.

“La posizione della Provincia – ha dichiarato Leonardo Marrasè quello di facilitare il dialogo fra le parti. Ogni componente di questo progetto deve sentirsi alla pari con gli altri e deve partecipare concretamente alla sua realizzazione. Ci sono 231mila capi di allevamento nel nostro territorio e 1443 aziende: si tratta quindi di un comparto fondamentale per l’economia locale. In ogni caso, per poter davvero arginare e prevenire il problema, c’è bisogno anche dell’aiuto della Regione e dello Stato, affinchè impiantino un servizio pubblico, attivo tutto l’anno”.

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