La sezione di Grosseto del Partito della rifondazione comunista aderisce alla giornata di mobilitazione indetta oggi pomeriggio dal Coordinamento “Sos Geotermia” contro la costruzione della centrale Bagnore 4 sull’Amiata.
Ecco, nel dettaglio, il programma dell’iniziativa:
- ore 14.30: manifestazione a Bagnore 4;
- ore 16.30: manifestazione in piazza Indipendenza, ad Arcidosso;
- ore 18.30: manifestazione in piazza Cavallotti, ad Arcidosso.
“La geotermia che si è sviluppata sul territorio amiatino – dichiara Fabio Meini, segretario provinciale del Partito della rifondazione comunista – e che si continua ad incrementare con l’approvazione, da parte della Regione Toscana, del Piano di riassetto dell’area geotermica di Piancastagnaio e con la costruzione della nuova centrale Bagnore 4, nel Comune di Santa Fiora, non è né pulita né rinnovabile”.
“Le trivellazioni finalizzate alla ricerca di nuovi campi geotermici in grado di alimentare le centrali si spingono oramai a profondità di 3.500 – 4.000 metri, dopo che i bacini più superficiali si sono esauriti, – spiega Meini – dimostrazione evidente che la rinnovabilità della risorsa non si realizza nei tempi imposti dalla ricerca del massimo profitto, ma da quelli dettati da fenomeni naturali molto complessi e ben più lenti.
Riguardo alla ‘pulizia’, poi, basta prendere in considerazione i risultati delle analisi effettuate dall’Agenzia regionale per la Protezione ambientale per rendersi conto delle enormi quantità di sostanze inquinanti che vengono emesse dagli impianti in funzione e dei loro possibili effetti sul territorio, sul bacino idropotabile dell’Amiata (il più importante della Toscana meridionale) e sull’aria. a causa della particolare composizione geologica del sottosuolo”.
“Tali effetti sono stati analizzati dallo Studio epidemiologico elaborato per conto dell’Agenzia Regionale di Sanità sulla popolazione residente nelle aree geotermiche di Larderello e dell’Amiata, con risultati sostanzialmente diversi – continua il segretario provinciale -: mentre nell’area ‘storica’ non si sono rilevati scostamenti significativi rispetto alla naturale riduzione di morti e patologie che si osserva a livello regionale, nell’area amiatina questa tendenza non si manifesta, anzi si osserva un aumento medio delle morti per malattie tumorali nel sesso maschile del 13% superiore ai valori attesi, con punte fino al 30% nei comuni maggiormente esposti alle emissioni delle centrali”.
“Nonostante questi risultati – conclude Meini -, l’Agenzia regionale tende ad escludere influenze da parte dello sfruttamento geotermico, così come altri organismi hanno negato ripercussioni negative su altre matrici ambientali (riduzione della capacità del bacino idropotabile, aumento del contenuto di arsenico delle acque, etc.), in ossequio alla volontà della Regione Toscana e degli amministratori locali del Pd di dar vita, anche sull’Amiata, ad un vero e proprio ‘polo geotermico’”.