Grosseto. “Aspettavamo la Legge finanziaria, ma non è stata la Legge finanziaria che ci aspettavamo. Può sembrare un gioco di parole, ma è il giusto contraltare di una manovra del Governo che ci ha lasciati ‘amareggiati, delusi e perfino offesi'”.
Il presidente Giancarlo Innocenti sottolinea che “come Anp-Ccia Grosseto dobbiamo amaramente constatare quanto siano state ingannate e tradite le aperture, in parte ricevute, e quanto siano distanti i proclami, tuttora ripetuti senza vergogna, riguardo alla volontà di stare vicino ai più bisognosi e ai soggetti socialmente più deboli. Le pensioni minime sono ormai divenute la ricetta per una fame sicura. Ci siamo forse illusi di poter porre la questione della popolazione anziana e dei pensionati che abitano e vivono nelle zone rurali, sempre più disagiate e lontane dai servizi essenziali, semplicemente sul piano dei diritti.”
Innocenti poi aggiunge che “la speranza era quella della garanzia dei principi sanciti dalla Carta costituzionale, come il diritto alla salute e ad un’equità di trattamento pensionistico. Ma questo modo di agire non ha garantito proprio nulla. Produce invece il nefasto effetto che, laddove le regole del gioco creano fastidio, basta cambiarle per far venir meno le responsabilità connesse alla loro disattesa“.
Innocenti insiste sull’importanza delle “responsabilità politiche”, affermando: “È necessario rapportare le promesse ai fatti e alle evidenti rotture degli equilibri della società“.
Poi pone una domanda cruciale: “Come si riesce a giustificare che 3 euro di aumento mensile possano compensare la perdita del 15,7% del potere d’acquisto delle pensioni? È ingannevole il richiamo alla promessa di non voler mettere le mani nelle ‘tasche degli italiani’. Basta semplicemente creare le condizioni affinché a farlo sia qualche altro soggetto: lo faranno gli Enti locali a fronte della diminuzione dei trasferimenti e lo faranno le compagnie di distribuzione carburante con l’aumento dell’accisa sul gasolio. Tutto ciò si tradurrà in maggiori oneri sul costo della vita, sia per la fruizione dei servizi sia per l’approvvigionamento dei beni essenziali alla cura e alimentazione“.
Innocenti infine auspica che “il dibattito parlamentare sulla conversione in Legge faccia emergere le contraddizioni rilevate per porvi rimedio, ma anche per pesare concretamente i pronunciamenti di ‘migliorabilità’ del documento”.