Albinia (Grosseto). La pastorizia salverà il mondo delle aree marginali: questo è quanto è il messaggio lanciato ad Albinia lo scorso 9 ottobre all’assemblea annuale di Rete Appia, la Rete italiana della pastorizia, che riunisce allevatori, pastori, ricercatori, istituti universitari e associazioni di tutela ambientale e di difesa della montagna.
Presenti all’incontro il presidente Nunzio Marcelli, il vicepresidente Gavino Pulinas, numerosi membri del direttivo, soci da varie parti d’Italia e il Consorzio Igp dell’agnello dell’Italia centrale, interessato allo sviluppo di nuove aziende sul territorio e alla promozione del prodotto autoctono allevato in modo sano e tradizionale.
L’assemblea
La Rete ha fatto il punto delle numerose iniziative in atto, tra cui le scuole di pastorizia, tre già avviate (a Cuneo, nel Casentino e in Sardegna) e altre in corso di attivazione, il progetto Pastinnova, sostenuto con fondi europei di ricerca Horizon dal programma Prima, e l’impegno per la realizzazione di un piano strategico per la pastorizia.
I limiti nell’accesso alla terra, le speculazioni sui fondi europei e sugli affitti dei pascoli, le difficoltà di ricambio generazionale, la concorrenza piratesca e la disinformazione nel mercato dei prodotti sono emerse quali minacce che rischiano di far scomparire il settore pastorale. Davanti a questo scenario, la Rete Appia rilancia la centralità del pascolamento come fattore di rinascita dei territori marginali, opportunità di crescita, investimento e manutenzione territoriale, produzione etica, sostenibile e di qualità, nonché della conservazione della biodiversità e dell’identità legata alla cultura materiale.
In questo contesto, la Rete si impegnerà con la stesura per il prossimo anno di un Piano strategico nazionale per la pastorizia. Un memorandum, destinato ai decisori politici, che definirà e promuoverà le istanze del settore per un futuro sostenibile e redditizio della pastorizia italiana. Un documento che raccoglierà e comunicherà le sollecitazioni provenienti dal mondo dell’allevamento estensivo.
La Rete Appia ha svolto vari incontri a livello europeo in Grecia, Bulgaria, Francia e Spagna con realtà omologhe, che operano per la promozione del pastoralismo e sarà in prima linea nel predisporre le iniziative in vista dell’Anno internazionale dei pascoli e del pastoralismo, che nel 2026 vedrà questi temi al centro dell’attenzione.
«Per allora – ha dichiarato il presidente Nunzio Marcelli – ci auguriamo che l’azione costante di Appia trovi il giusto supporto delle istituzioni regionali, nazionali ed europee, per imprimere una svolta ad un settore e ad un pezzo di storia dei nostri territori, che può rappresentare un concreto progetto per i giovani e per le aree marginali. A saper ben guardare, non siamo noi a salvare la pastorizia, ma la pastorizia a salvare il futuro di queste zone».