Grosseto. “Questa estate si sta connotando per un consumo sempre più alto di pesce, che permetterà di superare i 30 chilogrammi annui pro-capite.”
Così il presidente di Confagricoltura Grosseto, Attilio Tocchi, nell’analizzare il periodo estivo relativamente ai consumi di pesce e prodotti della itticoltura.
“In vacanza – spiega Tocchi – sono sempre più gli italiani che decidono di portare il pesce in tavola. Ottimi i consumi anche di cozze e vongole in particolare, di cui siamo leader indiscussi per l’allevamento delle veraci. Le famiglie hanno riscoperto l’importanza della provenienza locale, optando per la genuinità, la qualità e la sicurezza alimentare dei prodotti ittici italiani e in particolare della provincia di Grosseto, in cui l’acquacoltura assume un importante ruolo”.
Tra i pesci italiani più apprezzati si annoverano le spigole e le orate, come pure i mitili, ma è in crescita il numero dei cultori delle diete light che prediligono la sostenibilità ed i prodotti locali, tra cui le trote e salmierini.
“Faccio presente che – continua Tocchi -, come ricordato dalla Fao, l’acquacoltura è il sistema più efficiente e sostenibile per la produzione di proteine animali. Il pesce fa bene, si sa, e con il caldo e le vacanze cresce la voglia di mangiarne di più.”
I molluschi, come ribadito dall’Associazione piscicoltori italiani di Confagricoltura, costituiscono una preziosa fonte di proteine di alta qualità e minerali, con un basso contenuto lipidico e un’elevata percentuale di acidi grassi polinsaturi. Orate e spigole poi sono ricche di Omega3 ed apprezzate dai consumatori per il sapore delle loro carni bianche.
“Teniamo conto, infine – conclude il presidente di Confagricoltura Grosseto -, che la produzione attuale di orate e spigole è insufficiente a soddisfare le richieste, e pertanto si opta per una importazione consistente da Grecia e Turchia, ignorando il nostro potenziale. Per questa ragione riteniamo necessario l’impegno di tutti, insieme a istituzioni e amministratori per utilizzare meglio e mettere a frutto i nostri chilometri di costa, pure in provincia di Grosseto, tanto più che aumenta l’attenzione sull’origine del prodotto, anche al ristorante. Allevato o pescato, l’importante è che sia italiano, meglio se maremmano. Parimenti i consumatori possono aiutare lo sviluppo della nostra piscicoltura, semplicemente controllando la provenienza.”