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Distretto biologico della Maremma, plauso di Legambiente ai Comuni: “Traguardo vicino”

di Redazione
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Il distretto biologico della Maremma sta decollando. Molti gli appuntamenti informativi e di confronto sul territorio finalizzati a una conoscenza più approfondita e alla nascita di importanti sinergie attraverso cui consentire al distretto di divenire realtà.

Notizia recente è l’approvazione da parte della giunta del Comune di Castiglione della Pescaia dell’atto di indirizzo per la promozione del Distretto biologico della Maremma. Oltre a Castiglione della Pescaia, anche i Comuni di Grosseto, Magliano in Toscana, Orbetello, Scansano, Manciano e Capalbio hanno manifestato interesse nei confronti di tale rilevante iniziativa per il territorio. Ad aggiungersi a ciò anche il plauso di Legambiente, che da decenni lavora affinché il biologico diventi traino dell’intero settore agricolo e la Maremma si attesti come modello in tale ambito.

Non a caso, l’associazione del cigno verde ha scelto la Maremma per la sede nazionale del Polo dell’agroecologia dedicato proprio all’agricoltura biologica e alle buone pratiche sostenibili del settore. Gli uffici hanno sede a Rispescia, nei locali dell’ex Enaoli.

“Quello del distretto biologico della Maremma – dichiara Angelo Gentili, responsabile agricoltura di Legambiente – è una visione che diventa realtà. Puntare sul biologico per salvare il pianeta, le economie e prendersi cura della nostra salute è per Legambiente da sempre una priorità. La Maremma, indubbiamente vocata a questa missione, ha tutte le carte in regola per essere modello di buone pratiche in questo ambito a livello nazionale e il fatto che finalmente si possa intravedere il traguardo sulla strada della nascita del distretto biologico ci lascia ben sperare per il prossimo futuro. Quella del bio non è più solo una questione di sensibilità: è una necessità imprescindibile. Gli amministratori, gli operatori e i cittadini che non hanno intenzione di trovarsi nel prossimo futuro alle prese con economie legate alle produzioni agricole sempre più fragili e con comunità spopolate, non possono che puntare dritto verso un settore capace di garantire cibo buono, sano e sostenibile. Certo, la strada è ancora lunga e, nonostante l’approvazione della legge sul biologico dopo un rimpallo estenuante durato anni, c’è ancora molto da fare. Basti pensare ai dispositivi applicativi della stessa e alla necessità di mettere a sistema le numerose risorse che Psn (legato alla Pac) e Pnrr mettono a disposizione. Indubbiamente, i distretti biologici rappresentano un importante passo in avanti dal basso, capace di far alzare notevolmente l’asticella della sostenibilità e, allo stesso tempo, di fare in modo che il mercato resti competitivo”.

“Dalle politiche agricole – spiega Gentili – passa il futuro della Maremma. La spinta delle amministrazioni comunali da nord a sud della provincia di Grosseto è estremamente positiva e ci auguriamo che siano sempre di più le realtà pubbliche e le aziende agricole che aderiranno a questa iniziativa strategica. La Maremma può divenire infatti un laboratorio in cui sperimentare la realizzazione di un biodistretto che divenga trainante per l’economia della provincia di Grosseto, considerando la presenza di numerose realtà agricole che rappresentano eccellenze del settore. Serve però celermente arrivare a meta e fare in modo che gli atti di indirizzo si trasformino in investimenti in termini di energie e risorse.

Legambiente ha fatto del biologico una bandiera. Dal Polo nazionale dell’agroecologia di Rispescia si elaborano studi e documenti a supporto del settore, finalizzati alla sensibilizzazione di cittadini e decisori politici. Tra questi si segnala il dossier “Stop pesticidi nel piatto“, rapporto elaborato aggregando i dati relativi alla presenza di fitofarmaci nei cibi che portiamo in tavola. Oltre poi all’organizzazione di momenti conviviali, come la ultra trentennale rassegna dei vini biologici e biodinamici di Legambiente, il Polo nazionale si occupa del censimento dei distretti biologici d’Italia allo scopo di tenere costantemente sott’occhio la situazione nello Stivale e fare da cassa di risonanza delle buone pratiche virtuose.

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