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Agricoltura, la Cia: “Burocrazia sempre più soffocante, ci porta via tempo e denaro”

di Redazione
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“Speculazioni senza freno, costi di produzione in continuo aumento, mancanza di una politica che si attivi con urgenza per realizzare invasi o laghetti artificiali tali da arginare i danni causati dai cambiamenti climatici. E’ evidente che la politica non ha compreso la gravità del momento e questo malgrado sia sempre più evidente che l’agricoltura è fondamentale per evitare una probabile carestia, che non mancherà di farsi sentire anche nei Paesi più evoluti. Oltre a dover combattere quotidianamente con i problemi atavici che attanagliano il settore, il mondo agricolo si trova oggi più che mai schiacciato da un fardello burocratico, da un’infinità di tasse occulte e da adempimenti che, oltre ad intralciare il lavoro, sono una vera bastonata per l’imprenditore”.

La Confederazione grossetana torna dunque a denunciare come la burocrazia sia sempre più nemica del mondo agricolo: tempi lunghissimi per ottenere i compensi e gli indennizzi, interventi promessi, ma mai avviati a causa di qualche ostacolo, adempimenti obbligatori spesso complicati che rubano tempo prezioso a chi dovrebbe invece preoccuparsi di fare una sana agricoltura e che si trasformano in un salasso perchè, come spesso accade, richiedono l’aiuto di professionisti.

“Ora lo Stato ci chiede di fare anche le veci degli esattori – affermano da Cia Grosseto –. I nostri agriturismi, per esempio, sono obbligati a comunicare all’Agenzia delle Entrate non solo le presenze, ma anche l’ammontare dell’imposta di soggiorno. Dati che il titolare ha già comunicato telematicamente al Comune di appartenenza al quale, per logica, spetterebbe dialogare con l’Ente superiore. Invece, a fare questo viene incaricato lo stesso imprenditore agricolo. In questo cotesto fantozziano rientrano anche i contribuiti anti-Covid dati dallo Stato e che le stesse aziende devono ‘ri-comunicare’ di aver ricevuto. Entrare nei vari portali non è compito sempre semplice, richiede tempo e qualche competenza; come Cia Grosseto abbiamo cercato di andare incontro agli interessati mettendoci a disposizione nei modi possibili e accollandoci oneri, spese e garantendo personale qualificato. Altra vergona nazionale sono i bandi accessibili tramite il cosiddetto ‘click day’, un sistema sproporzionato tra risorse disponibili e reale numero delle richieste, che si esaurisce in un tempo brevissimo e che alla fine dipende quasi unicamente dalla potenza degli strumenti informatici utilizzati. Ovviamente chi non dispone di una banda larga adeguata sarà penalizzato. In sintesi, uno strumento tutt’altro che democratico per poter accedere a qualche aiuto. Vale ricordare poi le tante tasse occulte e gli adempimenti come le concessioni governative che, con nomi diversi, sono delle imposte gravose. Come Cia Grosseto abbiamo più volte lanciato un grido di allarme alla politica la quale sembra poco incline a trovare delle soluzioni”.

“La speranza – conclude la Confederazione maremmana è che le associazioni agricole tutte possano mettersi attorno ad un tavolo per trovare modi e strumenti per evitare il tracollo finale che sarà inevitabile, salvo un radicale cambio di rotta da parte di chi dovrebbe tutelarci“.

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