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Una guida contro il caporalato nei campi: arrivano le linee di indirizzo antisfruttamento

di Redazione
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Un manuale informativo per tutelare i diritti dei lavoratori e aiutare imprenditori agricoli e agro-forestali a ridurre il rischio di scivolare o imboccare la strada del caporalato e dello sfruttamento di manodopera illegale nelle campagne.

È lo spirito con cui sono nate le “Indicazioni procedurali agli imprenditori per la consapevole e corretta individuazione dei prestatori di servizi ed esecutori dei lavori agro-forestali”, ovvero le linee di indirizzo previste dal “Protocollo sperimentale contro il caporalato e lo sfruttamento lavorativo in agricoltura” e approvate nell’ultima seduta di giunta in occasione del rinnovo fino al prossimo dicembre 2022 dell’intesa sottoscritta un anno fa da Regione Toscana, Ispettorato interregionale del lavoro di Roma, Inps, Inail e parti sociali.

Le linee di indirizzo sono state proposte ed elaborate dalla cabina di regia del tavolo di coordinamento istituita dopo la stipula del protocollo, con il supporto delle direzioni “agricoltura e sviluppo rurale”, “sanità welfare e coesione sociale”, “istruzione, formazione, ricerca e lavoro” della Regione Toscana.

Contengono informazioni e buone pratiche su tutto ciò che è utile ed essenziale tra obblighi, corresponsabilità e sanzioni, mettendo a disposizione degli imprenditori uno strumento di supporto al contrasto dell’intermediazione illecita del lavoro in agricoltura.

Il documento si articola in tre parti: ripercorre i termini della normativa penale dopo la riforma del 2016 che ha ridisegnato l’articolo 603 bis del codice penale e il reato di “Intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro”; illustra le tipologie di contratto e il funzionamento dell’istituto dell’appalto di manodopera e di altri esempi di esternalizzazione e affidamento di lavori “chiavi in mano”, spesso alla base di fenomeni di intermediazione illecita; presenta una check list delle precauzioni da adottare per non incorrere in illeciti connessi all’utilizzo di manodopera.

Queste linee di indirizzo – afferma la vicepresidente della Regione e assessore ad agricoltura e sviluppo rurale Stefania Saccardirappresentano un passo in avanti importante verso un sistema produttivo agroforestale sempre più responsabile e un lavoro agricolo con maggiori tutele e dignità. Sono il frutto di un grande lavoro di squadra che abbiamo condotto assieme al tavolo regionale e che offrirà a chi fa impresa in agricoltura di agire con maggiore consapevolezza e serenità. Il rinnovo del protocollo consentirà un consolidamento dell’impegno che abbiamo avviato contro lo sfruttamento della manodopera illegale”.

“Dove c’è legalità c’è maggiore salute e sicurezza dei lavoratori e di chi fa impresa – commenta l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini -. Sono certo che questo documento darà un contributo fondamentale per qualificare e tutelare il lavoro nelle nostre campagne e diffondere una più ampia cultura della sicurezza. E’ un importante strumento di prevenzione, che consente ai datori di lavoro di acquisire maggiore consapevolezza di quanto è necessario fare per tutelare i diritti dei lavoratori. Proseguiranno controlli e ispezioni per il rispetto delle norme, ma il coinvolgimento e la collaborazione dei datori di lavoro sono fondamentali per un’effettiva riduzione degli infortuni e delle malattie professionali”.

“La Toscana purtroppo non è immune da fenomeni di caporalato e sfruttamento – conclude l’assessore alla formazione e al lavoro Alessandra Nardini – e per questo il rispetto dei diritti di lavoratrici e lavoratori è oggetto della nostra attenzione. Oltre a prorogare questo importante protocollo di intesa e approvare queste innovative linee di indirizzo, che diffondono consapevolezza e svolgono una funzione di prevenzione e controllo nel settore agricolo, al fine di innalzare gli standard di qualità e dignità, come Giunta regionale abbiamo aderito ad una manifestazione di interesse del ministero del lavoro per la definizione di una proposta progettuale per la prevenzione e il contrasto dello sfruttamento lavorativo anche in altri comparti produttivi, a cui lavoreremo, come sempre, con le parti sociali”.

I soggetti del Tavolo contro il caporalato in agricoltura

Il tavolo di coordinamento per il contrasto al caporalato e lo sfruttamento lavorativo in agricoltura è composto da Regione Toscana (Direzione agricoltura e sviluppo rurale – Direzione Istruzione, formazione, ricerca e lavoro – Direzione Sanità welfare e coesione sociale), Ispettorato interregionale del lavoro di Roma, Inps – Direzione regionale Toscana, Inail – Direzione regionale per la Toscana, Cgil Toscana, Flai-Cgil Toscana, Cisl Toscana, Fai-Cisl Toscana, Uil Toscana, Uil-Uila territori toscani, Coldiretti Toscana, Cia Toscana, Confagricoltura Toscana, Agci Toscana, Lega Regionale Toscana Cooperative e Mutue, Confcooperative Toscana.

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