“A causa dell’elevata tassazione sui terreni agricoli, si penalizzano gli ex agricoltori che, pur in pensione, continuano a lavorare per la tutela del territorio e del paesaggio. Scriveremo ai sindaci dei Comuni interessati, chiedendo di azzerare l’aliquota Imu per il prossimo anno“.
Ad annunciarlo è Alessandro Del Carlo, presidente di Anp, l’Associazione nazionale pensionati di Cia-Agricoltori italiani, e per Grosseto la segretaria Anp Sabrina Rossi, da sempre impegnati nella tutela sociale e nella difesa del reddito di pensionati e anziani.
Anp sostiene infatti la necessità di eliminare l’Imu per oltre 455.000 ex agricoltori che attraverso la loro insostituibile opera garantiscono ancora la cura e la valorizzazione del territorio. Nonostante gli interventi fiscali a favore dei redditi da pensione più bassi realizzati in questi ultimi anni, come il riconoscimento della 14esima mensilità anche se non standardizzata, viene puntualizzato, le perdite del potere d’acquisto per i pensionati restano significative e totalmente attribuibili al maggiore carico fiscale determinato dal progressivo inasprimento delle addizionali Irpef locali. Inoltre, nei vari decreti dell’ultimo anno in regime di pandemia non c’è stata risposta alle richieste dei pensionati che restano esclusi da ogni beneficio, neppure con la pensione di cittadinanza, visti i rigidi requisiti richiesti.
In merito alla questione interviene con forza anche la segretaria di Anp-Cia Grosseto, Sabrina Rossi, rappresentante di una provincia fortemente agricola dove la questione è particolarmente avvertita, che sottolinea come le incongruenze relative all’ubicazione del terreno creino un ulteriore inaccettabile balzello per chi ha lavorato una vita in agricoltura.
“Oggi l’Imu sui terreni agricoli è un pesante onere per quei pensionati che, dopo aver lavorato nelle aziende agricole e arrivati alla pensione come coltivatori diretti, non sono più iscritti all’Inps, dunque non hanno una posizione previdenziale aperta, e sono titolari di un terreno agricolo in zona pianeggiante e non montana o svantaggiata. Questi pensionati infatti si vedono costretti, a differenza di chi ha il terreno in un Comune montano, a dover far fronte a questa tassa salvo incorrere in sanzioni. La normativa, è bene ricordarlo, prevede infatti che, se il terreno agricolo si trova in una area ‘pianeggiante’, il titolare pensionato è esente da Imu, solo se è ancora iscritto all’Inps. Un onere eccessivo al quale molti agricoltori pensionati non riescono a far fronte data la misera mensilità che riscuotono. E’ fondamentale – conclude Sabrina Rossi – uno scatto di responsabilità e ricordare che proprio questi ex agricoltori, oggi in pensione, continuano grazie al loro impegno e alla loro passione a tutelare e a salvaguardare il nostro territorio, contribuendo in maniera importante anche all’attrazione del turismo in Maremma con la presenza degli agriturismi; inoltre, sgravare il titolare da questa imposta potrebbe anche favorire il tanto auspicato cambio generazionale al quale, anche a Grosseto, tutti guardiamo per salvare il settore primario”.