Il crollo delle temperature, sottozero anche questa notte in tutta Italia, mette a rischio i raccolti di tutta la Maremma.
Dopo un periodo di temperature miti che aveva favorito il risveglio della vegetazione, ora il gelo ha colpito duramente le campagne dove le produzioni sono state praticamente dimezzate.
“Una situazione drammatica per molte imprese agricole che – precisa Fabrizio Filippi, delegato confederale di Coldiretti Grosseto – hanno visto perdere in una giornata il lavoro di un intero anno. Pomodori, zucchine, peperoni ed altri ortaggi sono compromessi, ma anche le piante ornamentali hanno sofferto per le gelate notturne. Dopo le alte temperature dei giorni scorsi, che hanno favorito il risveglio della vegetazione, le piante sono state sottoposte ad un terribile shock termico con effetti sulle produzioni. Oltre a frutta e verdura, a rischio le coltivazioni più precoci di mais, che potrebbero dover essere riseminate, ma fuori dal riposo invernale e, pertanto, più sensibili al gelo. A rischio ci sono anche la vite e l’ulivo”.
“A seguito delle numerose chiamate – continua il direttore di Coldiretti Grosseto, Pietro Greco – che abbiamo avuto stamani dai nostri soci di danni da gelo conseguenti alle basse temperature di questa notte, Coldiretti ha subito informato la Regione Toscana che ha dato la possibilità già da oggi su Artea di aprire le segnalazioni che potranno essere presentate fino al 30 aprile. Tutti i nostri uffici della provincia di Grosseto sono a disposizione per raccogliere le segnalazioni ed inviarle sul sistema informativo Artea, cercando così di venire incontro alle imprese già in un periodo di forte crisi”.
“Siamo di fronte in tutta Italia alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo che ha fatto perdere – conclude la Coldiretti – oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti“.