“L’agriturismo è senza dubbio la massima rappresentazione di un territorio: case rurali, generalmente con pochi posti letto e posti a tavola, dove si può respirare la storia di una determinata area attraverso le tradizioni e le tipicità agroalimentari, il tutto in un contesto familiare e accogliente”
A parlare è Alessia Stella responsabile dell’associazione Turismo Verde Cia-Grosseto che in questi mesi di allarme coronavirus ha seguito le imprese agrituristiche aiutandole a recepire e a mettere in atto le nuove disposizioni governative.
“Come Turismo Verde, ci siamo attivati in questo lungo periodo di emergenza sanitaria per stare a fianco dei nostri associati, per recepire le norme anti-Covid e per accompagnare i titolari d’azienda in questi momenti difficili. Oggi, con soddisfazione, ci sentiamo di dire che le nostre strutture sono in sicurezza e che i turisti possono venire a trascorrere le loro vacanze in totale serenità.
Le perdite subite a seguito del lock down sono state importanti – continua la responsabile – ma siamo pronti a ripartire garantendo ai visitatori quella tranquillità che, dopo mesi di paura, ricercano. Gli agriturismi, spesso situati in zone isolate della campagne e circondati da ampi spazi all’aperto, non sono mai stati luoghi di assembramento e, con l’attenzione e le precauzioni imposte, possono essere i luoghi ideali per una vacanza senza ‘fobie’. Optare per queste ‘case rurali’ significa scegliere di trascorre un periodo fianco a fianco con i titolari e le famiglie, condividere con loro la passione per la natura, il buon cibo e anche le tradizioni locali; sarà proprio il titolare a voler, per prima cosa, tutelare la salute dei suoi cari, fatto che si traduce in sicurezza anche per gli ospiti. Come Confederazione siamo certi che proprio da questo settore può ripartire il turismo della Maremma – continua Stella – ma perché questo sia possibile abbiamo bisogno che le istituzioni, a tutti i livelli, chiariscano urgentemente la fruibilità dei beni ‘comuni’ come i musei, i siti archeologici, le spiagge i parchi. E’ fondamentale che l’imprenditore agricolo possa da subito informare l’ospite in merito ai provvedimenti anti-epidemia – conclude la responsabile –. solo così possiamo conquistare la fiducia dei visitatori e rilanciare questo importante segmento economico da sempre strumento fondamentale per veicolare le nostre eccellenze e le peculiarità del nostro territorio”.
“Le nostre strutture, pur avendo subito un’importante perdita causata dal lockdown non si sono fermate, anzi possiamo dire che si sono ulteriormente qualificate sotto il profilo dell’accoglienza e, dopo aver messo in essere le disposizioni previste, sono pronte a ripartire – commenta il presidente di Cia Grosseto Claudio Capecchi -.
Anche se le linee guida anti-contagio sono state notificate a ridosso del giorno di riapertura, i titolari, pur con molte difficoltà, si sono subito adeguati. Ora però serve che la politica faccia la sua parte: serve attenzione, supporto e misure ad-hoc per sostenere gli agriturismi. Oggi più che mai queste oasi di campagna possono dare un notevole impulso all’economia locale ma oltre ai singoli sforzi, servono incentivi, sgravi e aiuti per rilanciare il settore, serve un piano di promozione straordinario oltre ad interventi per garantire quella liquidità che manca. Come Cia auspichiamo che si arrivi al più presto anche alla costituzione di un tavolo tecnico multidisciplinare dove siano presenti i rappresentanti degli enti locali, regionali e nazionali per affrontare le criticità e definire progetti a lungo termine. L’agroalimentare, e dell’agriturismo in particolare, sono una ricchezza per il nostro territorio: sostenere le nostre strutture può essere il modo migliore per dare speranza anche a tutto l’indotto. Ci auguriamo – conclude Capecchi – che in questo delicato momento la politica non faccia mancare il suo sostegno.”