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Emergenza Coronavirus, la Cia: “Bene misure dell’Unione Europea, ma serve di più”

di Redazione
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“Considerando la complessità del momento, come Confederazione italiana agricoltori di Grosseto siamo moderatamente soddisfatti del pacchetto a breve termine annunciato dall’Unione Europea per aiutare il comparto agricolo in questo momento di emergenza: è un passo avanti per sostenere i nostri agricoltori fortemente penalizzati dalla crisi del Coronavirus ma, per evitare il crollo del settore, serve maggiore coraggio“.

I dirigenti della Cia di Grosseto, Claudio Capecchi, presidente, ed Enrico Rabazzi, direttore, commentano cosi la presentazione da parte della Commissione europea di un “pacchetto misure” finalizzato a limitare le conseguenze della pandemia Covid-19 sul settore agroalimentare

“La proposta per il 2020, contenente aiuti per l’agricoltura e la pesca, da attivare entro il 30 aprile, ricalca di fatto le linee guida che Cia aveva suggerito all’inizio di questa terribile epidemia e dunque ci trova concordi – sottolineano Capecchi e Rabazzi: ora invitiamo il Governo a trasformare il pacchetto in concretezza e ad accertarsi che venga applicato a tutti livelli“.

Nel dettaglio, gli annunci riguardano interventi per l’ammasso privato nei settori lattiero-caseario, settore tra i più colpiti dalla crisi, e delle carni bovine e ovicaprine, consentendo il ritiro temporaneo dei prodotti dal mercato per un minimo di 2-3 mesi e un periodo massimo di 5-6 mesi, a questo si aggiunge una deroga eccezionale alle regole di concorrenza dell’Unione Europea applicabile in particolare al settore del latte, consentendo agli operatori di adottare misure di mercato di auto-programmazione. Nel testo la Commissione si impegna a introdurre anche una flessibilità nell’attuazione dei programmi di sostegno per il vino, l’ortofrutta, l’olio di oliva, la pesca e l’apicoltura. Inoltre, una nuova misura per lo sviluppo rurale assumerà la forma di un pagamento forfettario per gli agricoltori e per le Pmi, da finanziare con i fondi ancora disponibili a livello di Stati membri. Sono state presentate anche propose che dovrebbero consentire la proroga per la scadenza della presentazione della domanda Pac 2020 (posticipata fino al 15 giugno) e l’adattabilità sulle norme relative ai controlli e le modifiche sugli anticipi dei pagamenti dal 50% al 70% per i pagamenti diretti e dal 75 % al 85% per lo sviluppo rurale.

Prendiamo atto che l’Unione ha fatto propria una richiesta da sempre prioritaria per la Confederazione – puntualizzano con soddisfazione Capecchi e Rabazzi, cioè la ‘semplificazione procedurale’ delle deroghe per le amministrazioni e una flessibilità per le modifiche dei Prs alle quali si aggiunge la possibilità di utilizzare i fondi ancora disponibili per finanziare alcune misure per far giungere rapidamente liquidità alle aziende agricole soffocate dalla crisi“.

“Le proposte annunciate dall’Esecutivo comunitario aspettano ora di essere finalizzate e approvate dagli Stati membri, per questo chiediamo al Governo di recepirle urgentemente e farle diventare concretezza attivandosi con gli enti territoriali di riferimento. Un impegno, quello proposto, che non possiamo non riconoscere – concludono i dirigenti, un primo pacchetto di interventi che accogliamo pur consapevoli che non sono esaustivi per l’agricoltura. Ora attentiamo, a breve, altri importanti sforzi”.

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