Quasi 10 milioni di euro e 240mila presenza in meno per Pasqua, 25 aprile e per il primo maggio.
A tanto ammonta il danno nel settore agrituristico della Maremma al tempo del Coronavirus. La denuncia è quella di Saverio Bazan, presiedente di Agriturist Grosseto, componente di Confagricoltura, che parla di una vera e propria catastrofe in arrivo per queste aziende agricole per le quali l’agriturismo, sebbene attività connessa a quella agricola, rappresenta una componente fondamentale per il reddito.
“Come è facile intuire – spiega Bazan – il danno che le nostre aziende registreranno fino a giugno è totale, con la mancanza di incassi del 100%. La Pasqua, il 25 aprile e il primo maggio sono per noi le basi, nonché elemento fondamentale per la partenza della stagione, che nella nostra zona è oramai ristretta ad un arco di quattro, cinque mesi al massimo. E’ una situazione irreale, vedere in questi giorni i nostri agriturismi completamente vuoti, e stringe il cuore non poter neppure completare i lavori cui usualmente sono oggetto in questo periodo, al fine di accogliere al meglio gli ospiti.”
Bazan inizia a snocciolare le cifre di questa ecatombe. In provincia di Grosseto sono circa 1.200 le strutture agrituristiche le quali, supponendo di avere una capacità media di 10 posti letto ciascuna, in 20 giorni di lavoro da qui a giugno, avrebbero portato sul nostro territorio circa 240mila presenze turistiche, con un incasso medio per struttura stimabile in 9,6 milioni di euro, ossia una cifra dagli 8 ai 9mila euro per impresa agricola.
“Dopo alcune stagioni altalenanti, questa primavera – spiega il presidente di Agriturist Grosseto – aveva tutti i presupposti per essere positiva, con prenotazioni in crescita e con permanenze per periodi abbastanza lunghi, che non vedevano da tempo. La cosa che preoccupa adesso, mal digerita la perdita primaverile, è la stagione estiva che inizia ad essere intaccata, con giugno completamente cancellato e luglio a rischio.” Sul tema aiuti il presidente Bazan non ha dubbi.
“Per le misure sul sostengo al reddito degli imprenditori, delle loro aziende e dei dipendenti, sentiamo parlare solo di slittamenti, di rinvii e di scadenze che comunque sono molto onerose E’ chiaro che queste misure, di fronte alla prospettiva di un fatturato che per tutto l’anno rischia di essere prossimo allo zero, potrebbero essere non sufficienti. Mi riferisco ai pagamenti diretti verso il fisco, alla previdenza e agli impegni bancari. Confagricoltura con Agriturist stanno portando avanti, presso tutti i livelli istituzionali, una attività sindacale e di rap-presentanza molto intensa, affinché le nostre istanze siano trattate con somma urgenza. In questi giorni è in corso una discussione sui voucher che, soprattutto nell’ottica della stagione lavorativa che si prospetta, possono costituire un utilissimo strumento retributivo e contributivo, ed essere restituiti al settore agricolo per il quale sono stati creati, prima che ad abusarne fossero stati altri. Insomma – chiude il presidente di Agriturist Grosseto –, quando torneremo a lavorare non sarà più possibile avere i medesimi oneri del passato, consapevoli dei sacrifici cui stiamo andando incontro. Sacrifici che da professionisti dell’agricoltura siamo abituati ad affrontare. Per questa ragione pretendiamo che altrettanto facciano Stato, Regione e Comuni, nel supportare il nostro settore.”