Si lavora a pieno regime nei cinque stabilimenti di Conserve Italia situati tra Emilia-Romagna, Toscana e Puglia, dove è ormai entrata nel vivo la campagna 2018 del pomodoro e delle conserve vegetali.
Per l’occasione il gruppo cooperativo ha provveduto ad assumere oltre 1.200 dipendenti stagionali, dato in linea con quello degli anni passati. Gli avventizi, inquadrati con contratti che vanno dalle 50 alle 100 giornate di lavoro, sono così suddivisi nei diversi centri di lavorazione del prodotto presenti in Italia: 460 a Pomposa (Ferrara), 360 a Mesagne (Brindisi), 200 ad Albinia (Grosseto), 110 a Ravarino (Modena) e 80 ad Alseno (Piacenza).
“Quest’anno puntiamo a lavorare circa 350.000 tonnellate di pomodoro, oltre la metà nel solo stabilimento di Pomposa, il più grande d’Europa sia per dimensioni che per quantità di prodotto lavorato – dichiara Pier Paolo Rosetti, direttore generale di Conserve Italia -. Questo inizio di campagna è caratterizzato da alcune difficoltà legate alla produzione, dovute perlopiù alle avverse condizioni meteorologiche che hanno interessato diversi areali. Non è escluso dunque che a fine campagna si possano registrare cali nelle quantità complessive del prodotto lavorato“.
“Le persistenti difficoltà del mercato nei consumi relativi al pomodoro – aggiunge Rosetti – non ci hanno fatto desistere dall’investire ancora di più in ricerca per migliorare la qualità dei nostri prodotti e in comunicazione per farli conoscere sempre di più. Solo in questo modo restiamo fedeli alla nostra mission di valorizzare appieno la materia prima 100% italiana dei nostri soci. Lo facciamo soprattutto con i brand di punta del made in Italy, Cirio e Valfrutta, che detengono ampie quote di mercato sia in Italia che all’estero, ai quali da quest’anno aggiungiamo anche Pomodorissimo – Santa Rosa, marchio che abbiamo in concessione d’uso in virtù dell’accordo con Valsoia“.
“Le nuove abitudini dei consumatori – conclude il direttore generale di Conserve Italia – ci chiedono di continuare nella strada dell’innovazione di prodotto, cercando nuove soluzioni in grado di soddisfare le richieste di mercato. Da questo punto di vista, siamo al lavoro per presentare in autunno nuove referenze destinate a rivoluzionare il modo stesso di concepire questo prodotto“.
I dati relativi alla campagna pomodoro 2018 di Conserve Italia sono stati presentati nel corso di una conferenza stampa svoltasi nello stabilimento di Albinia, che proprio quest’anno festeggia il 50° anniversario della fondazione.
“Con i suoi quasi 400 lavoratori tra fissi e stagionali più 30 fornitori stabilmente impegnati durante l’anno – spiega Maurizio Gardini, presidente di Conserve Italia –, il sito produttivo di Albinia genera sul territorio circostante un impatto economico di oltre 7 milioni di euro tra stipendi, tasse, contributi e indotto per le aziende fornitrici. Oltre a rappresentare un importante presidio occupazionale per la zona, è un fondamentale punto di riferimento per i nostri soci tosco-laziali, che conferiscono ad Albinia pomodoro per un valore pari a 5 milioni di euro. Siamo ben felici di poter presentare questi numeri positivi all’interno di uno stabilimento ricostruito dopo l’alluvione del 2012 che aveva causato oltre 20 milioni di euro di danni“.
“Dal 2013 al 2017 – aggiunge Enzo Rossi, direttore dello stabilimento di Albinia – la quantità di pomodoro trasformata in questo sito è cresciuta del 32% e per la campagna in corso prevediamo un’ulteriore crescita di oltre l’8%, così da arrivare a quota 67.000 tonnellate. Parliamo di circa 64 milioni di pezzi prodotti, tra bottiglie e scatole vendute in tutto il mondo con i brand Cirio e Valfrutta e con i marchi commerciali della grande distribuzione”.
“Da quest’anno – aggiunge Rossi –, lavoreremo il prodotto anche per il marchio Pomodorissimo – Santa Rosa e confidiamo di poter raggiungere in futuro la piena capacità produttiva del sito, pari a 85.000 tonnellate. Quello di Albinia è uno stabilimento all’avanguardia, certificato da Ente esterno per la sicurezza dei prodotti secondo le norme Brc e Ifs, e certificato anche per produzione da agricoltura biologica, da lotta integrata, 100% pomodoro italiano e monitoraggio dell’impatto ambientale“.
“Dopo aver coperto i costi per la ricostruzione a seguito dell’alluvione del 2012 – conclude il presidente Maurizio Gardini –, Conserve Italia continua a credere fortemente in uno stabilimento strategico per il gruppo come quello di Albinia: nel biennio 2018-2019 sono previsti investimenti per circa 1 milione di euro destinati ad aumentare le potenzialità produttive, con interventi di ampliamento del magazzino e ammodernamento tecnologico delle linee di lavorazione”.
Conserve Italia è un consorzio cooperativo con sede a San Lazzaro di Savena (Bologna), leader in Italia nel settore della trasformazione alimentare, che associa 14.000 produttori agricoli e trasforma circa 570.000 tonnellate di frutta, pomodoro e vegetali, che vengono lavorati in 12 stabilimenti produttivi, di cui 9 in Italia, 2 in Francia e uno in Spagna. Il fatturato complessivo aggregato del Gruppo Conserve Italia è di circa 900 milioni di euro, per il 40% generato dall’export. Conserve Italia dà lavoro in Italia complessivamente a circa 3.300 persone tra fissi e stagionali.