“Fino al 2020 siamo riusciti a migliorare una parte della Pac,. Per il dopo, non possiamo nascondere una certa preoccupazione.”
Così Vincenzo Lenucci, direttore dell’Area Economica di Confagricoltura nazionale, che a Grosseto prima e a Livorno poi, ha incontrato i soci, descrivendo lo scenario e l’impatto dei nuovi regolamenti per le imprese agricole dopo il 2020. Dall’illustrazione compiuta dal dirigente confagricolo, sono emerse le modifiche che entreranno in vigore con le domande 2018 e che comporteranno delle scelte nazionali da compiere entro la fine del mese.
Tra di esse sono emerse la definizione dell’agricoltore attivo, l’accesso alla riserva, l’aumento del premio aggiuntivo per i giovani e il futuro del pagamento accoppiato. Lenucci ha intrattenuto la platea andando pure a descrivere la Pac post 2020 e l’evoluzione del negoziato che potrebbe anche stravolgere, a partire dal 2021, il quadro attuale della politica agricola comune. Un futuro che sarà sicuramente influenzato dal negoziato sul bilancio UE, soggetto a molte incognite , tra cui gli effetti della Brexit.
“Con il Regolamento Omnibus – ha spiegato Lenucci – si è riusciti a migliorare molto una parte nata male della Pac, molto ma non completamente, che porteremo in questa forma fino al 2020. Da lì in poi non neghiamo di essere preoccupati per alcuni aspetti specifici come il rischio della possibile dotazione finanziaria, una eventuale rinazionalizzazione delle scelte, un aumento dei requisiti ambientali e non ultimo, un incremento della ridistribuzione delle risorse dalle grandi imprese alle piccole.”
“Staremo a vedere – ha concluso il presidente di Confagricoltura Grosseto, Attilio Tocchi, presente insieme al direttore Paolo Rossi –. Le nostre imprese devono essere consapevoli che, come associazione, faremo il possibile e saremo sempre al loro fianco a difesa di tutto il mondo agricolo.”