L’agricoltura grossetana si confronta con la politica in vista delle prossime elezioni.
Stamani, presso la sede di Coldiretti Grosseto, alla presenza del direttore di Coldiretti Grosseto, Paolo Giannini, del presidente Marco Bruni e di molti dirigenti dell’associazione, accompagnati dai segretari di zona di tutta la provincia, si sono presentati i candidati alle elezioni politiche 2018 del territorio.
Moderati dal giornalista Giancarlo Capecchi, sono intervenuti Mario Lolini, candidato alla Camera nel collegio uninominale per il centrodestra, Luca Sani, candidato alla Camera nel collegio Toscana 4 per il Partito Democratico, Caterina Orlandi, candidata per il Movimento 5 Stelle alla Camera nel collegio uninominale, Stefania Amarugi, candidata al Senato nel collegio uninominale per Potere al Popolo, Massimo Cini, candidato alla Camera nel collegio uninominale per Potere al Popolo, Olga Ciaramella, candidata al Senato nel collegio Toscana 2 per Noi Con l’Italia, Gino Tornusciolo, candidato alla Camera nel collegio uninominale per CasaPound, Gian Piero Joime, candidato al Senato nel collegio uninominale per CasaPound, e Fabrizio Rossi, candidato al Senato nel collegio Toscana 2 per Fratelli d’Italia.
In apertura, il presidente della Coldiretti di Grosseto, Marco Bruni, ha evidenziato: “Attendiamo l’esito delle elezioni con grande interesse e promuoviamo momenti di confronto come quello di oggi, perché la politica può incidere in modo importante sul reddito delle imprese agricole. Coldiretti propone cinque interventi definiti a costo zero, per l’introduzione di regole che tutelano il Made in Italy e la sostenibilità economica delle imprese agricole”
Ha proseguito il direttore di Coldiretti Grosseto, Paolo Giannini, che ha esposto i cinque punti del manifesto politico di Coldiretti: “In vista delle elezioni del 4 marzo, Coldiretti ha predisposto un manifesto per le elezioni politiche con cinque proposte: etichettatura d’origine su tutti i prodotti alimentari, istituzione del Ministero del Cibo, semplificazione per le imprese agricole, via il segreto sulle importazioni e nuova legge sui reati agroalimentari. Questi sono gli interventi a costo zero da esaurire nei primi 100 giorni di Governo, che puntano a eliminare le storture della filiera, rendendo più trasparenti i mercati, le pratiche commerciali e produttive con evidenti vantaggi per i consumatori e per le imprese. Altro impegno fondamentale è quello contro i recenti accordi internazionali sul libero scambio, dal Canada (Ceta) al Giappone fino ai Paesi del Sudamerica (Mercosur) che autorizzano la pirateria alimentare a danno dei prodotti più prestigiosi Made in Italy, accordando esplicitamente il via libera alle imitazioni che sfruttano i nomi delle tipicità nazionali”.
I candidati hanno dimostrato grande disponibilità, ma soprattutto condivisione delle battaglie che Coldiretti sta portando avanti da anni, accendendo i riflettori sul cibo e su territori straordinari come quello maremmano. Nonostante le loro diverse posizioni politiche, Coldiretti è riuscita a far convergere tutti sui temi del futuro: cibo, agricoltura, trasparenza, ambiente, territorio e a far sottoscrivere a tutti il manifesto politico proposto.
Ai candidati sono state chieste da Coldiretti anche altre sottoscrizioni, una per la petizione #stopcibofalso per chiedere all’Europa l’obbligatorietà dell’origine degli alimenti, ed un’altra come impegno a votare contro la ratifica del Ceta e di analoghi accordi commerciali di libero scambio, come Jefta con il Giappone o il Mercosur: anch’essi hanno riscosso un grande successo e forti consensi.