“Vengo a ringraziare Enrico Rabazzi e la Cia di Grosseto tutta, per il contributo prezioso che anche quest’anno hanno devoluto alla nostra associazione. Sono iniziative come queste che ci consentono di dare un piccolo sorriso a chi non lo ha mai avuto“.
Sono le parole di Romualdo Vigilucci, uno dei responsabili dell’associazione Volontari per l’infanzia Progetto Chernobyl, in occasione dell’incontro con il presidente della Confederazione Enrico Rabazzi. Il rappresentante dell’associazione grossetana che da anni si occupa di aiutare i bambini bielorussi colpiti dalle devastanti radiazioni seguite all’incidente nucleare avvenuto nel 1986, prosegue raccontando che molto c’è da fare in quel Paese messo in ginocchio dalle radiazioni di Chernobyl.
“La nostra è una battaglia contro un mostro senza fine – spiega Vigilucci, che parla anche a nome del presidente Paolo Diciotti -. Fanno rabbrividire, infatti, gli ultimi dati forniti dai dipartimenti di neoplasie e di oncologia pediatrica di Minsk, che registrano un costante aumento di queste patologie tra i giovani di seconda generazione malgrado siano passati oltre 30 anni dalla tragedia. Solo aiuti come questi e quelli di privati possono aiutarci a dare una vita più dignitosa e speranza a questo popolo“.
“Il rapporto con la Confederazione parte da lontano – ricorda Vigilucci -, da quando conobbi Aldo Pollini, dirigente Cia prematuramente scomparso, che già 20anni fa aveva preso a cuore il nostro lavoro. E’ grazie a lui se abbiamo potuto portare a termine molte iniziative in quell’angolo di mondo, a lui dobbiamo molto perché ci ha sempre sostenuti chiedendo di essere informato sullo stato dei progetti e sui benefici per i piccoli bielorussi”.
“Come Cia – spiega Enrico Rabazzi, vicepresidente regionale e presidente grossetano della Confederazione – consideriamo nostra missione non solo tutelare il mondo agricolo in senso stretto, ma collaborare a tutto tondo per dare un aiuto ai più deboli. La Confederazione grossetana infatti partecipa a tutte le iniziative proposte da ASeS, l’organizzazione non governativa no-profit della Cia, sostenendo e diventando partner dei progetti e, allo stesso modo, è con orgoglio che aiutiamo progetti locali come quello dei Volontari per l’infanzia Progetto Chernobyl. Lo facciamo perché riteniamo sia nostro preciso dovere e perché in questo modo onoriamo anche la memoria dell’amico e collega Aldo Pollini, da sempre molto attento ai più bisognosi e sfortunati“.
“Con contributi come questi abbiamo fatto molto in questi anni sia in Bielorussia sia a Marina di Grosseto, dove abbiamo complessivamente ospitato oltre 280 bambini. Nello specifico, con l’aiuto della Cia, per quest’anno miglioreremo l’accoglienza in uno dei sette reparti di oncologia pediatrica che abbiamo realizzato. Sono tutti reparti dedicati a patologie conseguenti alle radiazioni ancora massicciamente presenti nel Paese. Per molti la degenza è di 5/6 mesi, per questo abbiamo pensato di costruire anche un’ala che ospiti i genitori per chi vive nelle zone lontane dalla capitale. Una struttura dove le mamme possano sentirsi a casa. Abbiamo una cucina, delle camere e una lavanderia. I soldi di Cia Grosseto serviranno proprio a garantire gli elettrodomestici necessari. Grazie ad Aldo Pollini e ai suoi colleghi – conclude Vigilucci – abbiamo potuto portare a termine molti progetti e ottenere anche una grandissima vittoria: diffondere il senso di volontariato e di solidarietà in questo angolo di mondo. Questo, speriamo, potrà contribuire a rendere la vita meno drammatica a chi dovrà convivere ancora a lungo con le tremende conseguenze del più catastrofico incidente nucleare“.