Tantissimi gli agricoltori che, anche dalla Maremma, domani si ritroveranno alle 9.30, in piazza Montecitorio, a Roma, per fermare il trattato di libero scambio con il Canada (Ceta), che per la prima volta nella storia dell’Unione Europea accorda a livello internazionale esplicitamente il via libera alle imitazioni dei prodotti italiani più tipici che saranno smascherati nell’occasione, ma che spalanca anche le porte all’invasione di grano duro e a ingenti quantitativi di carne a dazio zero.
Altre risposte positive sono arrivate alla richiesta di Coldiretti Grosseto di far deliberare i Comuni a sostegno dell’iniziativa contro il Ceta. Oltre ai sindaci di Roccastrada, Capalbio, Cinigiano e Monterotondo Marittimo, oggi anche Montieri, Civitella Paganico e Campagnatico hanno fatto sapere ai vertici dell’organizzazione agricola, di aver deliberato al fine di dare sostegno per fermare il trattato di libero scambio con il Canada (Ceta).
“Attendiamo anche altre delibere di giunta o di consiglio che altri sindaci hanno garantito approveranno“, spiega Andrea Renna, direttore di Coldiretti Grosseto, che con il presidente Marco Bruni guiderà la folta delegazione a Roma domani.
L’iniziativa è della Coldiretti, insieme ad un’inedita e importante alleanza con altre organizzazioni (Cgil, Arci, Adusbef, Movimento Consumatori, Legambiente, Greenpeace, Slow Food International, Federconsumatori, Acli Terra e Fair Watch) che si sono date appuntamento in piazza Montecitorio a Roma, dove sono attesi rappresentanti delle istituzioni, della politica e della società civile.
Sarà divulgato il Dossier Coldiretti sull’impatto del trattato sull’agroalimentare italiano ed esposto per la prima volta il “pacco” con le imitazioni delle specialità nazionali più prestigiose, dai formaggi ai salumi, realizzate in Canada, che sarà legittimato a produrre e vendere ai consumatori di tutto il mondo con la ratifica del trattato. Non mancheranno azioni provocatorie a difesa del Made in Italy gravemente minacciato.