“L’assenza totale di piogge che perdura oramai da mesi sta mettendo in ginocchio l’agricoltura maremmana“.
Sono le parole di Enrico Rabazzi, vicepresidente regionale e presidente della Cia di Grosseto, che interviene sull’argomento.
“Agli inizi di aprile avevamo sollecitato pubblicamente e con interventi dedicati l’intervento da parte della Regione Toscana per la dichiarazione dello stato di calamità naturale causato dalla prolungata siccità che ha colpito la Maremma – spiega Rabazzi -. Da subito le istituzioni avevano mostrato la loro attenzione, ma poi è arrivato il silenzio. Siamo ad inizio giugno e purtroppo la situazione è ulteriormente peggiorata. Se prima c’era il rischio che l’annata agraria di una delle zone più importanti dal punto di vista della produzione agricola fosse in pericolo, a questo punto ne abbiamo purtroppo la certezza“.
“Ad essere particolarmente colpita – continua Rabazzi – è la zootecnia, a causa dell’esaurimento delle scorte di foraggi, situazione molto drammatica anche nel settore delle coltivazioni arboree e dei cereali. I fiumi stanno diminuendo in maniera vistosa la loro portata mettendo a rischio anche le coltivazioni irrigabili tramite i corsi d’acqua“.
“Proprio a seguito di una situazione così difficile per l’agricoltura grossetana, la più colpita dalla siccità, con forza chiediamo attenzione a Regione Toscana e Ministero per l’agricoltura di farci da portavoce con urgenza presso Agea ed Artea per la liquidazione immediata dei premi Pac 2016, che molte aziende non hanno ancora riscosso e per liquidare le misure previste a livello regionale come l’indennità da predatori per ridare un po’ di ossigeno alle aziende. Come Cia – conclude Rabazzi – ci preoccupa molto anche la possibilità che la crisi delle aziende a seguito della siccità e dei ritardi nei pagamenti si possa estendere a tutto il sistema cooperativistico che sulla nostra agricoltura fa perno con conseguenze disastrose sull’intera economia maremmana“.