“A dieci anni dall’introduzione dei voucher, proprio nel settore agricolo per la vendemmia, l’abrogazione fa perdere opportunità di lavoro a 50mila giovani studenti, pensionati e cassa integrati impiegati nelle attività stagionali in campagna dove, con l’arrivo della primavera sono iniziati i lavori“.
E’ quanto afferma il direttore della Coldiretti di Grosseto, Andrea Renna, nel denunciare gli effetti della decisione del voto al Senato sul decreto che abroga i voucher introdotti nel 2008 nella vendemmia proprio per le peculiarità dell’offerta di lavoro.
Nel corso degli anni successivi, l’agricoltura è stata l’unico settore che è rimasto praticamente “incatenato” all’originaria disciplina “sperimentale” con tutte le iniziali limitazioni (solo lavoro stagionale e solo pensionati, studenti e percettori di integrazioni al reddito) che gli altri settori non hanno mai più conosciuto fino alla sua abrogazione.
Non è un caso che il numero di voucher impiegati in agricoltura sia praticamente rimasto stabile dal 2011. In agricoltura sono stati venduti nell’ultimo anno circa 2 milioni di voucher, più o meno gli stessi di 5 anni fa, per un totale di 350mila giornate di lavoro che, sottolinea la Coldiretti, hanno aiutato ad avvicinare al mondo dell’agricoltura giovani studenti e a mantenere attivi molti anziani pensionati nelle campagne senza gli abusi che si sono verificati in altri settori.
“Occorre ora individuare una valida alternativa perché, con l’abrogazione della disciplina del voucher, il sistema agricolo è stato doppiamente penalizzato in quanto, se da una parte non si riscontravano nel settore indizi di abnorme e fraudolento utilizzo da dover correggere, dall’altra certamente l’intero percorso di emersione intrapreso dal 2008 ad oggi rischia, in assenza di interventi adeguati, di andare perduto – continua il direttore di Coldiretti Grosseto -. Pertanto, a fronte dell’abrogazione del voucher diviene indispensabile, per evitare un arretramento che danneggerebbe sia imprese che lavoratori, costruire ex-novo uno strumento che possa rispondere alle stesse esigenze delle imprese e dei lavoratori. Strumento, che al pari del voucher, semplifichi la burocrazia per l’impresa, sia agile e flessibile rispondendo soprattutto ad un criterio di tempestiva disponibilità all’impiego e dall’altra generi opportunità di integrazione al reddito per giovani studenti, pensionati e cassa integrati in quadro compiuto di garanzie soprattutto assicurative”.