“In un momento in cui i consumatori continuano ad essere ingannati acquistando e consumando prodotti realizzati con grano straniero, – afferma Andrea Renna, direttore di Coldiretti Grosseto – il progetto, nato dall’impegno e dalla passione dei nostri amici soci e imprenditori agricoli, garantisce un prodotto di qualità, sano e rintracciabile che mette in luce l’identità di un territorio stupendo come la Maremma”.
Questa mattina, è stata presentata nel corso di una conferenza stampa alla Coldiretti di Grosseto, la pasta “E’ Maremma”, una pasta di semola di grano duro Cappelli, coltivata esclusivamente in Maremma della società Paleo Maremma.
Presenti alla conferenza, oltre ai soci di Paleo srl, associata e seguita da Coldiretti Grosseto, il direttore di Coldiretti Grosseto, Andrea Renna, il presidente di Coldiretti Grosseto, Marco Bruni, il presidente di Coldiretti Toscana, Tulio Marcelli, e Massimo Neri, presidente del Consorzio agrario del Tirreno.
Nei giorni scorsi Coldiretti aveva stigmatizzato il trucco dei mugnai di Italmopa, che inganna i consumatori che sanno bene che da un grano straniero non si può certo ottenere il miracolo della farina italiana.
“Dobbiamo bloccare le lavorazioni di farina italiana ottenuta dalla semplice macinatura del grano straniero e non subire queste furbizie – commenta Marco Bruni, presidente di Coldiretti Grosseto –, che distruggono il vero Made in Italy dal campo alla tavola, favoriscono le importazioni straniere da spacciare come italiane e spingono alla delocalizzazione con danni economici e occupazionali per il Paese”.
Un malcostume che per Coldiretti va fermato con la trasparenza dell’informazione, a partire dall’obbligo di indicare in etichetta la provenienza del grano utilizzato nella produzione di pasta, accelerando l’iter dello schema di decreto condiviso dai Ministri delle politiche agricole, Maurizio Martina, e dello sviluppo economico, Carlo Calenda, inviato ormai da tempo per l’esame preliminare alla Commissione Europea a Bruxelles.
“Ci sarà pure un giudice a Berlino, diceva il mugnaio di Potsdam nel ‘700, opponendosi al sopruso di un nobile, dopo essersi rivolto, invano, a tutte le corti di giustizia germaniche“, conclude Tulio Marcelli, presidente Coldiretti Toscana nel sottolineare “l’esigenza di fare giustizia di una insopportabile ipocrisia. Il progetto ‘E’ Maremma’ ha tutte le carte in regola per poter incrementare i consensi alla grande filosofia che ha nel suo proprio dna. Un dna di identità territoriale, sano e di certa provenienza che alla perfezione interpreta il progetto di Coldiretti come Forza amica del Paese”.