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Voucher, Coldiretti: “La fase transitoria è una farsa”

di Redazione
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“Con la sospensione improvvisa della vendita dei voucher nelle tabaccherie, l’annunciata fase transitoria per consentire l’utilizzo dei voucher fino al 31 dicembre si traduce in una farsa che danneggia imprese e lavoratori”.

E’ quanto afferma Andrea Renna, direttore di Coldiretti Grosseto nel denunciare l’avvenuto blocco delle vendite dei buoni lavoro nelle tabaccherie dopo la decisione del consiglio dei Ministri di cancellare i voucher anche in agricoltura dove erano stati per la prima volta introdotti nel 2008 nella vendemmia proprio per le peculiarità dell’offerta di lavoro.

“Uno zelo burocratico che – sottolinea Renna – ha impedito dal fine settimana l’acquisto dei voucher da utilizzare nel periodo transitorio che viene di fatto vanificato. Si tratta di un vero colpo di mano perchè oltre all’utilizzo occorre consentirne l’acquisto, in attesa che venga individuato necessariamente uno strumento ad hoc che sostituisca i voucher e che tenga conto delle specifiche caratteristiche di stagionalità dell’agricoltura come avviene in tutti Paesi dell’Unione Europea. Con l’arrivo della buona stagione ed i lavori di preparazione dei terreni e raccolta di ortaggi frutta e vino si mettono a rischio le produzioni agricole e si perdono opportunità di lavoro nei campi per integrare il reddito per 50mila giovani studenti, pensionati e cassa integrati impiegati esclusivamente in attività stagionali che in agricoltura – continua – ne sono stati gli unici possibili beneficiari. L’agricoltura, nell’attività condizionata dagli andamenti climatici sempre più imprevedibili, ha bisogno di strumenti che tengano conto di queste caratteristiche. A differenza degli altri settori l’utilizzo dei voucher in agricoltura è rimasto pressochè stabile negli ultimi anni con circa 2 milioni di buoni venduti per un totale di 350mila giornate di lavoro che hanno aiutato ad avvicinare al mondo dell’agricoltura giovani studenti e a mantenere attivi molti anziani pensionati nelle campagne. Si perde uno strumento che – conclude la nota –  ha consentito nel tempo di coniugare gli interessi dell’impresa agricola per il basso livello di burocrazia con la domanda di lavoro di giovani studenti e pensionati in cerca di un reddito occasionale da percepire in forma corretta”.

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