Home GrossetoAgricoltura Grosseto Tirrenica, la Cia: “Autostrada necessaria, ma sia garantito pedaggio gratuito per i residenti”

Tirrenica, la Cia: “Autostrada necessaria, ma sia garantito pedaggio gratuito per i residenti”

di Redazione
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Come Cia riteniamo un dovere oltre che un  diritto chiarire la nostra posizione in merito a quanto riportato dalla stampa in questi giorni relativamente alle questione barriera a sud, barriera a nord e dunque pagamento di un pedaggio del progetto autostrada Tirrenica. Lo facciamo perché come rappresentanti del mondo agricolo riteniamo doveroso tutelare gli interessi del settore primario. E a tale proposito la Confederazione chiede con forza che venga garantita la gratuità del pedaggio per i residenti“.

E’ questa la posizione della Cia di Grosseto, espressa dalla parole del presidente Enrico Rabazzi.

“Molte sono le nostre perplessità in merito al progetto in questione e molte sarebbero le modifiche che vorremmo vedere apportate – specifica Rabazzi –. Infatti, l’auspicio è che i nostri rappresentati in Regione, che già si stanno adoperando in tal senso, non facciano passi indietro. Punto sul quale siamo tuttavia irremovibili è la questione pedaggio: il tracciato proposto, di fatto, trasforma un’arteria viaria di primaria importanza in un’autostrada, obbligando chi la usa quotidianamente per lavoro o per altre necessità a pagare un costo che a dir nostro non trova legittimità“.

Ci chiediamo come si possa pensare che i nostri agricoltori, che non raramente si spostano più volte nella stessa giornata da una parte all’altra del territorio, debbano pagare anche questa tassa. Lo stesso vale per gli studenti o per chi si muove per motivi di lavoro. È davvero inconcepibile – ribadisce il presidente della Cia di Grossetopensare di costruire un’autostrada,  la cui importanza ci trova pienamente d’accordo, senza tuttavia considerare le condizioni socio-economiche di questo territorio. Sarebbe un gravissimo errore, oltre che un danno al tessuto produttivo“.

“Come Confederazione dunque invitiamo gli organi preposti a tornare al tavolo di concertazione e rivedere questo punto – conclude Rabazzi; un punto inaccettabile per un territorio che vive di agricoltura e che ha bisogno di tante cose, ma non certamente di altri lacci, impedimenti e meno ancora di balzelli da pagare“.

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