Presente stamani nella delegazione di Coldiretti, accompagnata dal presidente e dal direttore dell’associazione Grosseto, Marco Bruni ed Andrea Renna, e dal direttore di Coldiretti Siena, Simone Solfanelli, una nutrita rappresentanza di allevatori toscani provenienti dalle province più colpite dalle incursioni di lupi e canidi, insieme ai loro colleghi piemontesi, anch’essi danneggiati dalle aggressioni.
Dopo aver ritirato la propria firma dall’Accordo sulla prevenzione e la riduzione delle predazioni in Toscana – siglato nel luglio del 2014 – perché inattuato nelle sue parti sostanziali, Coldiretti alza il livello della mobilitazione, avviata con la manifestazione #Riprendiamocilterritorio# del 2 agosto dello scorso anno in piazza Duomo, a Firenze.
Una delegazione di Coldiretti, guidata dal presidente confederale, Roberto Moncalvo, da Tulio Marcelli e Antonio De Concilio, presidente e direttore di Coldiretti Toscana, ha incontrato il Ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti.
In contemporanea, il tavolo tecnico della Conferenza Stato-Regioni ha dato il via libera al Piano Lupo con le indicazioni proposte dal Ministero dell’ambiente.
Secondo i più recenti studi condotti dall’Università di Firenze, nei nostri boschi vive una popolazione di lupi formata da 108 gruppi riproduttivi (erano 72-73 nel 2013): complessivamente, si stima che la popolazione di lupi ammonti a circa 600 animali. I gruppi si stanno rafforzando anche a causa di incroci con cani randagi ed attaccano sia animali di piccola taglia, come le pecore, che animali di taglia più grande, come i vitelli.
“Gli allevatori – ha precisato Marco Bruni, presidente di Coldiretti Grosseto –, oltre ai danni diretti per la perdita di capi, subiscono anche danni indotti, come la diminuzione di latte prodotto dal bestiame impaurito in seguito agli attacchi, con la conseguente difficoltà a mantenere gli sbocchi commerciali e la presenza sul mercato. In sintesi, se le cose non cambiano, per i nostri allevatori viene meno il diritto di fare impresa”.
Ma cos’altro ha chiesto al Ministro la Coldiretti?
“Il presidente Moncalvo ha presentato al Ministro Galletti alcune precise richieste – dichiara Andrea Renna, direttore di Coldiretti Grosseto – riguardo all’approvazione e all’immediato avvio del piano di conservazione e gestione del lupo in seno alla Conferenza Stato Regioni, in programma nei prossimi giorni, con la necessità di individuare chiaramente le figure con le responsabilità attuative“.
“Inoltre – continua Renna –, abbiamo chiesto di procedere all’immediata realizzazione di piani di contenimento e controllo dei cani vaganti e ibridi attraverso la collaborazione con le diverse autorità locali. Allo stesso tempo abbiamo messo in evidenza come siano importanti risorse finanziarie complementari per sostenere interventi di prevenzione in grado di limitare eventuali azioni di predazione su bestiame domestico e ridurre la conflittualità tra presenza dei lupi e le attività legate alla pastorizia“.
“Per i risarcimenti, è necessario superare il regime di de minimis che impone un limite massimo di erogazioni per ciascuna azienda di 15.000 euro in tre anni. Infine – conclude Renna –, occorre promuovere misure di sostegno agli investimenti delle imprese zootecniche che sono costrette a modificare l’organizzazione del proprio ciclo produttivo per limitare il rischio di attacchi al bestiame; la misura dovrà essere accompagnata da un sostegno al reddito per compensare la perdita di produzione nel periodo necessario ad attivare i nuovi investimenti strutturali”.
Da parte sua, il Ministro Galletti ha espresso il riconoscimento del ruolo svolto in termini di presidio ambientale dall’agricoltura, con particolare riferimento alle attività di allevamento e di pastorizia, in aree spesso marginali ed abbandonate. Galletti si è impegnato a valutare attentamente la possibilità di dotare le autonomie locali, in particolare i Comuni, di strumenti efficaci per il contenimento, qualora ne ricorrano i presupposti giuridici.
Il Ministro ha altresì condiviso la necessità di favorire, attraverso la individuazione chiara dei diversi livelli di responsabilità, una efficace attuazione del Piano Lupo, non appena questo sarà approvato dalla Conferenza Stato-Regioni, garantendone un adeguamento anche in fase di attuazione per rispondere alle eventuali criticità che potranno emergere.