Via libera definitivo del Parlamento alla legge sulle semplificazioni del settore vitivinicolo, a distanza di oltre due anni dall’avvio dei lavori parlamentari.
“Con l’approvazione definitiva del Testo Unico sul vino – afferma Andrea Renna, direttore di Coldiretti Grosseto – si taglia del 50% il tempo dedicato alla burocrazia, con 100 giornate di lavoro che oggi ogni impresa vitivinicola è costretta ad effettuare per soddisfare le 4mila pagine di normativa che regolamentano il settore”.
Dal vigneto alla bottiglia l’attuale normativa rendeva necessario adempiere a più di 70 pratiche che coinvolgono 20 diversi soggetti che frenano il dinamismo imprenditoriale dei produttori italiani di vino che ha raggiunto un fatturato record di quasi 10 miliardi soprattutto grazie all’export che è stato di 5,4 miliardi nel 2015 e risulta in ulteriore aumento del 3% nei primi otto mesi del 2016. “Il Testo Unico – sottolinea Marco Bruni, presidente di Coldiretti Grosseto – porta finalmente alla semplificazione delle comunicazioni e adempimenti a carico dei produttori, revisione del sistema di certificazione e controllo dei vini a denominazione di origine ed indicazione geografica con un contenimento dei costi, alla revisione del sistema sanzionatorio, l’introduzione di sistemi di tracciabilità anche peri i vini a IGT e norme per garantire trasparenza sulle importazioni dall’estero. Un risultato di una lunga mobilitazione per liberare le energie del settore più dinamico del Made in Italy agroalimentare che ne rappresenta peraltro la principale voce dell’esportazione”.
Secondo uno studio della Coldiretti la raccolta di un grappolo alimenta opportunità di lavoro in ben 18 settori: 1) agricoltura, 2) industria trasformazione, 3) commercio/ristorazione, 4) vetro per bicchieri e bottiglie, 5) lavorazione del sughero per tappi, 6) trasporti, 7) assicurazioni/credito/finanza, 8) accessori come cavatappi, sciabole e etilometri, 9) vivaismo, 10) imballaggi come etichette e cartoni, 11) ricerca/formazione/divulgazione, 12) enoturismo, 13) cosmetica, 14) benessere/salute con l’enoterapia, 15) editoria, 16) pubblicità, 17) informatica, 18) bioenergie.
Sulla base delle previsioni dell’Organizzazione Mondiale della vite e del vino (OIV) l’Italia – rileva la Coldiretti – è il principale produttore mondiale di vino nel 2016 con 48,8 milioni di ettolitri (-2%), mentre al secondo posto si colloca la Francia con 41,9 milioni di ettolitri (-12%) e la Spagna al terzo con 37,8 milioni di ettolitri (+1%).