Table of Contents
«Con l’approvazione del Ddl 2217 sul caporalato da parte del Senato – dichiara l’onorevole Luca Sani, presidente della XIII Commissione agricoltura della Camera – è stata impressa un’accelerazione importante per dare soluzione ad uno dei problemi storici del nostro settore primario».
«Ciò che più è rilevante – aggiunge l’onorevole Luca Sani – sta nel fatto che la nuova normativa quadro non si limita al pur necessario inasprimento delle pene per i caporali e per i datori di lavoro che sfruttano il lavoro nero, ma che a queste misure siano state affiancate altre, come il rafforzamento della Rete agricola del lavoro di qualità, già prevista con la misura “Campo libero” operativa dal primo settembre dello scorso anno.
A questo punto la Camera, e se ne sarà investita la Commissione agricoltura che presiedo, faranno in fretta tutto quel che gli compete nell’iter parlamentare per l’approvazione definitiva del disegno di legge. Così da renderlo operativo in tempi utili.
La competitività della nostra agricoltura, infatti, passa anche da provvedimenti come questo, che va a tutto vantaggio delle aziende agricole che operano nella regalità e che subiscono per prime gli effetti devastanti della concorrenza sleale basata sul lavoro nero e lo sfruttamento della manodopera da parte dei caporali».
Con l’intervento normativo si stabiliscono nuovi strumenti penali per la lotta al caporalato, come la confisca dei beni come avviene con le organizzazioni criminali mafiose, l’arresto in flagranza, l’estensione della responsabilità degli enti. In Senato è stato introdotto l’allargamento del reato anche attraverso l’eliminazione della violenza come elemento necessario e che rendeva più complessa l’applicazione effettiva della norma. La nuova legge prevede anche la responsabilità del datore di lavoro, il controllo giudiziario sull’azienda che consentirà di non interrompere l’attività agricola e la semplificazione degli indici di sfruttamento.
Indennizzi per le vittime
Per la prima volta si decide di estendere le finalità del Fondo antitratta anche alle vittime del delitto di caporalato, considerata la omogeneità dell’offesa e la frequenza dei casi registrati in cui la vittima di tratta è anche vittima di sfruttamento del lavoro.
Rafforzata la rete del lavoro agricolo di qualità
Viene rafforzata la operatività della Rete del lavoro agricolo di qualità, creata nel 2014 con il provvedimento Campolibero e attiva dal 1 settembre 2015. Con la norma si estende l’ambito dei soggetti che possono aderire alla Rete, includendovi gli sportelli unici per l’immigrazione, le istituzioni locali, i centri per l’impiego, i soggetti abilitati al trasporto dei lavoratori agricoli e gli enti bilaterali costituiti dalle organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori in agricoltura. Allo stesso tempo si stabilisce l’estensione dell’ambito delle funzioni svolte dalla Cabina di regia della Rete stessa, che è presieduta dall’Inps e composta da rappresentanti di sindacati, organizzazioni agricole e Istituzioni.