L’andamento generale dei prezzi alimentari aumenta sullo scaffale dello 0,2% mentre, in controtendenza, i prezzi sono crollati nelle campagne italiane dal -18% per il grano duro al -24% per cento per il latte in stalla fino al -38% per l’olio di oliva.
“Sullo scaffale per i consumatori i prezzi alimentari sono in aumento dello 0,2% mentre nelle campagne è deflazione – afferma Andrea Renna, direttore di Coldiretti Grosseto – con la situazione che è precipitata per raccolti e per gli allevamenti e con i compensi agli allevatori che non coprono più neanche i costi dell’alimentazione del bestiame. Anticipo dei calendari di maturazione, accavallamento dei raccolti, varietà tardive diventate precoci, con eccesso di offerta prima e crollo della disponibilità poi, sono solo alcuni degli effetti dell’andamento climatico anomalo sulle coltivazioni che subiscono come per latte e carne anche la pressione delle distorsioni di filiera e dal flusso delle importazioni che fanno concorrenza sleale”.
Ma a pesare sono anche gli effetti dell’embargo russo che ha azzerato completamente le esportazioni di ortofrutta, formaggi, carni e salumi Made in Italy, ma ha anche provocato una devastante turbativa sui mercati agricoli europei che ha messo in crisi le aziende agricole.