Bellissima giornata quella trascorsa a Roma domenica scorsa all’Associazione volontari Capitano Ultimo onlus insieme all’Unione italiana ciechi e ipovedenti di Grosseto.
Grazie ai falconieri è stato possibile toccare con mano i vari uccelli rapaci, come falchi, barbagianni, poiane, gufi e allocchi. Poi è stato il turno della visita al laboratorio di pelletteria, con manufatti creati da ragazzi volontari ospiti della struttura; a seguire, messa dei poveri celebrata sotto una tettoia, dove si trova un piccolo altare e una croce appesa ad un albero.
Dopo il pranzo, è arrivato il momento della presentazione di “Vedetta”, il vino prodotto nell’azienda agricola La Cura di Enrico Corsi, a Massa Marittima, che offre a non vedenti e ipovedenti la possibilità di degustarlo attraverso la lettura dell’etichetta scritta in caratteri Braille con annesso “Q-code”, che fornisce notizie audio sulle caratteristiche del vino stesso.
E’ stata l’occasione per conoscere meglio l’attività di Enrico Corsi: la sua è un’azienda familiare e antica, la cui filosofia produttiva è strettamente legata alla cultura contadina, ma con tendenza alla sperimentazione e all’approccio ecologico alla lavorazione del suolo e delle vigne; con un forte richiamo all’etica del santo francescano San Bernardino (al quale è stato dedicato il vino “Il Predicatore”), che lodava il lavoro degli imprenditori onesti e giustificava la proprietà privata solo se utilizzata per rendere un servizio a tutta la comunità.
Sapori, ma anche suoni della Maremma, con il cantastorie Mauro Chechi ed il suo gruppo, e non poteva mancare un “Maremma amara” cantato coralmente.
Ma le parole che sintetizzano questa giornata sono quelle di Ivo Massai, presidente dell’Uic di Grosseto: “Abbiamo provato una grande emozione e tanta gioia e serenità, portando nel cuore una giornata che non dimenticheremo mai”.