Sabato mattina, dopo le 9, l’azienda di Ivaldo Falchi, situata in località La Sgrilla, nel comune di Manciano, ha subito un nuovo attacco al suo gregge di pecore dai predatori.
Non si tratta della prima volta infatti per quest’azienda: l’ultimo attacco risale ad appena dieci giorni fa, quando cinque pecore sono rimaste uccise. Un attacco che aveva fatto decidere al titolare di non far più uscire il suo gregge per il pascolo, ma sabato, dopo dieci giorni, il signor Falchi ha deciso di far uscire di nuovo le pecore al pascolo e dopo un brevissimo lasso di tempo in cui lui si era allontanato il predatore ha sferrato l’attacco riducendo in fin di vita un ovino, morto poco dopo.
“Quanto accaduto al nostro socio – commenta Andrea Renna, direttore di Coldiretti Grosseto – dimostra ancora una volta come sia indispensabile ormai concertare azioni diverse. Abbiano chiesto alla nostra sede regionale e tramite il presidente di Coldiretti Toscana Tulio Marcelli di chiedere all’ assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi la possibilità di presenziare alle fasi di cattura. Oramai la situazione però si è anche troppo evoluta e, a prescindere dalle catture, dobbiamo tutelare le imprese e gli allevatori, e soprattutto garantire i redditi di questi ultimi e la salubrità delle greggi. Ricordiamo nell’occasione che abbiamo attivo uno sportello per la richiesta dei danni in regione, ma è indispensabile un cambio di passo nella prevenzione e nella tutela delle aziende”.
Questa è un’impresa colpita sia dall’alluvione che da ripetuti attacchi dei predatori, lupi, ibridi o canidi che siano, che ormai non si fermano più neanche durante il giorno. La situazione è diventata intollerabile e non permette più agli allevatori di svolgere il loro lavoro con normalità.