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Coldiretti Grosseto al Brennero durante il blitz polvere di latte a Bruxelles

di Redazione
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Grande mobilitazione con migliaia di agricoltori stamani al valico del Brennero per la Coldiretti, sacchi di polvere di latte, cagliate, imitazioni di prodotti italiani tipici, che passano ogni giorno dalle frontiere italiane per essere imbustati o trasformati industrialmente all’insaputa dei consumatori, sono consegnati dai giovani agricoltori della Coldiretti a Bruxelles all’Ambasciatore Stefano Sannino della Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’Unione Europea a Rue du Marteau, dove è intervenuto il Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo insieme al Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina in occasione del vertice straordinario dei Ministri europei dell’Agricoltura per protestare contro i traffici di una Europa che chiude le frontiere ai profughi e le spalanca alle schifezze.

Il messaggio che proviene dalla Coldiretti di Grosseto, presente con il direttore Andrea Renna, il vice presidente provinciale Massimo Neri oltre ad un gruppo di giovani imprenditori toscani e maremmani al Brennero, e da tutta Italia è chiaro: stop alle politiche europee che favoriscono gli inganni a tavola e snaturano le caratteristiche e la qualità dei prodotti alimentari, oltre che ingannare tutti i consumatori, anche in maremma, che spesso acquistano di fretta senza verificare provenienza, per questo bisogna dire basta e tutelare il Made in Italy ed il Made in Maremma.   “Il 29 settembre – afferma Andrea Renna, direttore di Coldiretti Grosseto – scadrà l’ ‘ultimatum’ fissato dalla Commissione Europea sulla richiesta all’Italia di porre fine al divieto di detenzione e utilizzo di latte in polvere, latte concentrato e latte ricostituito per la fabbricazione di prodotti lattiero caseari previsto storicamente dalla legge nazionale. La lettera di ‘diffida’ della Commissione Europea sull’infrazione n.4170 vuole imporre all’Italia di produrre ‘formaggi senza latte’ ottenuti con la polvere con il rischio di far sparire 487 formaggi tradizionali censiti dalle Regioni italiane ottenuti secondo metodi mantenuti inalterati nel tempo da generazioni”.

In Europa si consentono trucchi e inganni nel momento di fare la spesa con l’appiattimento verso il basso della qualità alimentare, anche a danno di Paesi come l’Italia che possono contare su primati qualitativi e di sicurezza alimentare.

“Qualche cosa sta cambiando – continua Renna – e la richiesta di trasparenza, tracciabilità ed etichettatura di origine per la quale si batte da anni la Coldiretti è diventata un patrimonio comune come dimostrano la proposta alla Commissione Ue formulata dai Ministri Agricoli di Italia, Francia, Spagna e Portogallo ma anche le richieste avanzate da molti altri paesi dell’Unione”.

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